Questa sera, sabato, solo io e lei, andiamo a cena all'Agriturismo il Piccolo Mugnaio, a Torre Maina, di cui avevo letto ottime recensioni e che mi era stato anche raccomandato da miei conoscenti. Arriviamo verso le 20.30 a Torre Maina, saliamo lungo la via Vandelli circa per 300 m dopo il paese e sulla sinistra si trova l'indicazione dell'agriturismo e due macine ai lati del cancello: si prosegue per 500 m lungo una stradina in terra e si arriva al parcheggio (obbligatorio), si lascia la macchina e si fanno altri 100 m a piedi in salita ancora sulla stradina sterrata: perfetto per quando piove! Comunque entriamo, e veniamo accolti da una ragazza che, dato il nome della prenotazione, ci fa accomodare nella saletta a fianco del salone d'entrata, nel quale stanno quattro tavolate da una quindicina di persone e due tavoli da sei, aperto sulla cucina che è a vista. Il locale è stato ricavato da un vecchio mulino, rimangono infatti ancora parte dei macchinari per macinare le granaglie, e scendendo una scala che parte dalla saletta in cui ci hanno sistemato, si scende in un altro locale in cui ora stanno altri tavoli e un camino, che era probabilmente la zona da cui si estraevano le farine macinate. Il tutto è stato ben ripulito e ristrutturato, con travetti dei soffitti ben verniciati e tavelloni bianchi, come i muri, ricavando anche diverse aperture nei muri divisori, e richiuse però da vetrate, per dare ariosità e visibilità dalla sala d'entrata verso le altre zone.
Tavoli ben apparecchiati con tovaglie e tovaglioli di cotone in colori tenui, stoviglieria normale, ma sul nostro tavolo non ci sono i bicchieri: ci vengono a prendere l'ordine (solo per il vino in quanto sul tavolo ci sono già due bottiglie di acqua: una gassata e l'altra naturale): prendiamo un pignoletto, perché a me il lambrusco non piace, e teniamo solo l'acqua gassata. Il menù invece è standard: sul tavolo ci sono già pezzi di grana(buono)con aceto balsamico e un 15 cm di salamino tenero ma saporito, da tagliare, e ci porteranno dei gnocchini fritti di accompagnamento:buoni.
Il vino purtroppo, non di elevata qualità (un generico pignoletto dell'emilia) è a temperatura ambiente (circa 19-20 gradi) che per un bianco non è certo il massimo (voto 3, su 10), e i bicchieri ce li andiamo a prendere noi, perché non ce li mettono in tavola quando ci portano il vino.
Bene l'antipasto (8), poi i primi: tagliatelle al ragù: ce ne portano un piatto ovale per 4 persone, una esagerazione: sono buone, anche se di pasta molto grossa, e con il ragù di carne piuttosto dolce: ne lasciamo nel piattone almeno metà. Poi i tortelli di ricotta (ma direi solo ricotta, senza verdure o noce moscata o grana nel ripieno) con burro e salvia solo 4 di numero e salvia purtroppo un po' strinata, e altri conditi con un sugo di funghi porcini (molto buoni). Ne chiederemo altri con i funghi. Voto 7 alle tagliatelle, 6- ai tortelli burro e salvia e 9 a quelli con i funghi.
A proposito di tagliatelle: io ero abituato fin da piccolo (parlo cioè degli anni 50) a mangiare tagliatelle fatte in casa, tirate dalle mie nonne e da mia madre, che erano di pasta con spessore uguale a quella dei tortellini, piuttosto sottile, ed ora non mi trovo con quella che preparano in tantissimi ristoranti e agriturismo, che è molto grossa, ma anche di preparazione molto più veloce e facile!
A parte la digressione per le tagliatelle, a seguire ci portano i secondi di carne: coniglio in umido e cinghiale in umido accompagnati da tigelle: buonini entrambi, ma non di sapore deciso(voto 7--), e tigelle piuttosto vuote e con pochissima mollica, non molto indicate per raccogliere i sughi degli umidi (voto 6--).Non ci hanno offerto contorni di sorta.
Di tutte le portate ci hanno chiesto se ne gradivamo ancora: non ti lasciano sicuramente andare via con la fame.
Alla fine niente caffè ma due bicchierini di grappa bianca, di una ditta di Maranello, che non ricordo, ma distillata a Trento, proprio buona e morbida! E poi il conto: 60 euro, 30 a testa.
Discretamente veloce il servizio e bellino anche il locale, ma la cucina aperta sulle sale ci lascia un forte ricordo: in macchina sentiamo gli effluvi delle pietanze che ci hanno impregnato i vestiti, e pure si faranno sentire la mattina, dopo essersi ben diffusi in una sala di 30 metri quadri in cui avevo lasciato i vestiti stessi per la notte e che si è così ben profumata!
La cena, che non è stata male, mi lascia purtroppo un forte ricordo che pervade la mia casa, e mi fa propendere per valutarla con 3 cappelli. (Forse rivedere l'aspirazione della cucina, o separarla dalle sale con i tavoli, sarebbe un buona cosa!)
Consigliato!
[golosona]
28/11/2010