Oggi è il nostro anniversario di nozze, tuttavia per comodità, essendo ieri domenica, abbiamo preferito festeggiarlo ieri. Tra l'altro, era nostro desiderio, dopo aver letto le belle recensioni, provare il ristorante Il Calcagnino, purtroppo chiuso di lunedì. Io ero incuriosita soprattutto dall'ambiente, Mauro da alcuni cibi, così prenotiamo un tavolo per la sera di domenica.
Dopo l'uggiosa giornata, avendo sentito le infauste previsioni meteo, temevo nel diluvio, invece Giove Pluvio ci ha risparmiati Niente pioggia, solo una leggera foschia, bene si và, direzione Formigine. Una volta in paese, con un inaspettato colpo di… fortuna, troviamo posto nelle immediate vicinanze del castello, dove è situato il locale. Pochi passi e siamo davanti all'imponente, antica struttura, ben restaurata secondo il mio modesto parere, e comunque veramente bella. Le luci della sera donano un aspetto magico, forse la luce rosa che illumina l'ingresso è un tantino esagerata, ma nell'insieme lo scenario è suggestivo.
Varchiamo il ponte levatoio ed entriamo nei cortili interni. Ci guardiamo intorno, un po' per ammirare il tutto, un po' per trovare l'entrata del ristorante, che non è immediatamente visibile. Un cartello viene in nostro soccorso. Una volta dentro il castello, si deve andare a destra ed ecco la nostra meta.
Superiamo la porta a vetri ed entriamo in uno stretto e lungo corridoio che si affaccia su alcune sale. Un attimo di incertezza ma ecco il gestore venirci incontro e guidarci nell'unica sala apparecchiata fino al nostro tavolo.
Visti gli esterni, uno potrebbe aspettarsi un arredamento altrettanto da castello, o almeno in stile antico. Niente di tutto ciò, ma già lo sapevamo avendo guardato il sito del ristorante. Di antico ci sono solo le piccole finestre ad arco, le porte in legno e gli archi, in mattoni, restaurati, che dividono in due la nostra sala. Il resto è modernissimo: le pareti intonacate, le sedie molto comode e dall'aspetto insolito, il sovra-pavimento grigio, il soffitto in legno bianco e soprattutto i quadri alle pareti, astratti e coloratissimi. A completare il tutto, una “vetrina” coi vini in bella mostra e scatole e cassette sapientemente gettate qua e là. Un insieme inusuale creato apposta, un accostamento antico-moderno comunque ben riuscito che ci piace molto.
I tavoli sono apparecchiati con eleganza: tovaglie bianche come le ceramiche che ci verranno portate, bicchieroni per l'acqua, calici per il vino, posate cambiate a ogni portata e un centrotavola con roselline vere dal colore delicato. Oltre a noi c'è solo una coppia che sta terminando la sua cena, ma nel corso della serata si aggiungeranno due tavolate, fortunatamente non troppo chiassose, l'atmosfera rimarrà tranquilla e piacevole.
Al nostro tavolo si alterneranno il proprietario, giovane e gentile, e una cameriera, altrettanto giovane e simpatica e il servizio sarà efficiente, con la giusta velocità e cortese, ma discreto, senza eccessi.
Ci vengono lasciati i menù, per me quello senza prezzi , e la lista dei vini (noto che è davvero lunga e ricca, con vini di varia provenienza) e ci vengono portati subito una bottiglia d'acqua e un piatto con pane fatto in casa: panini morbidi e piccoli, molti dei quali integrali, grissini e due pizzettine, tutto buono.
Sfogliamo i menù anche se avevamo già guardato sul sito e già deciso cosa prendere. Prima di ordinare chiediamo però come sono le porzioni, per organizzarci. Non troppo abbondanti ma nemmeno scarse, nella norma è la risposta. A dire il vero, i piatti che abbiamo preso noi tendevamo più all'abbondante…:) Non certo porzioni da osteria, ma ci siamo alzati veramente pieni e, cosa che più conta, completamente soddisfatti.
Ma andiamo con ordine… Per cominciare, una gradita sorpresa. Un'entree offerta, una zuppetta di farro e funghi porcini, calda e saporita, un ottimo modo di cominciare; dopo di che sarà un crescendo di sapori e di gioia.
Come antipasti,
- io scelgo tosone caldo con pancetta su letto di valerianella e aceto balsamico (euro 9.00): in pratica due “spiedini” di formaggio cotto e croccante intorno ai quali è avvolta della gustosa pancetta, il tutto cosparso da gocce di aceto di qualità, veramente molto buono.
- Mauro invece prende il piatto per il quale voleva venire al Calcagnino: Scaloppa di foie gras con aceto balsamico tradizionale, misticanza e pan brioche alle mele (euro 15.00): porzione discretamente abbondante consistente in varie fettine di fegato irrorato da aceto e cotto alla perfezione, con accanto due crostini morbidi e dorati, buoni; non ho assaggiato il fegato ma mio marito era in estasi. Non abbiamo però sentito sapore di mele.
Proseguiamo con:
- Crepes rustiche di grano saraceno con porcini e scaglie di parmigiano (euro 13.00) per la sottoscritta: una crepe sola ma sufficientemente grande e imbottita di funghi e formaggio in un gioco di sapori equilibrato e delizioso.
- Mio marito invece rimane sul classico e prende tortellini in brodo di cappone (euro 12.00). Delicato il brodo, tortellini piccolissimi, dalla consistenza e dal ripieno perfetti, in una parola divini!!! Fra i migliori mai mangiati.
Non ci facciamo mancare nulla e quindi ordiniamo i secondi:
- Filetto di manzo al lambrusco in crosta di parmigiano
(euro 20.00) per me e
- filetto di manzo ai porcini per il consorte (euro 20.00). Entrambi sono favolosi, da soli meritano il viaggio! Innanzitutto sono veramente grossi, alti e tenerissimi; in secondo luogo sono stati cotti benissimo (abbiamo chiesto cottura media e così è stato, l'interno è rosa ma non sanguinolento, cosa che non sopporto) e sono saporitissimi. Per finire, il filetto di mio marito è letteralmente coperto dai funghi mentre il mio è piacevolmente annegato in una squisita cremina al lambrusco e ricoperto da parmigiano fuso a formare una copertura gustosa. Tra i due, consigliamo il mio per il sughetto che lega bene con la carne.
Ormai siamo a livello, ma la cameriera ci consiglia di non farci scappare i dolci, tutti di loro produzione; come dir di no? Ci porta dunque la lista dei dessert, anche questa per me senza prezzi (lo dico per gli ometti che magari vogliono regalare una romantica serata alle fidanzate /compagne senza far sapere i costi ): i dolci sono vari e invitanti, alcuni tradizionali, altri davvero curiosi e innovativi. Preferiamo non sbilanciarci e quindi restiamo sul classico con:
- gelato di crema con aceto balsamico tradizionale per me, una porzione generosa di vero gelato “condito” con ottimo aceto, un connubio di sapori delicato e perfetto, l'aceto smorza l'eccesso di dolce della crema (euro 7.00);
- mascarpone con tortina morbida di cioccolato (euro 6.00), una coppetta di mascarpone giallo e soffice, quasi etereo, con sopra cacao in povere e accanto due pezzettini di torta al cioccolato morbida e buonissima, ma ahimè troppo poca!
Prima dei dolci ci portano un pre-dessert, un semplice ma buon sorbetto al limone, rinfrescante.
Dimenticavo: abbiamo bevuto solo acqua. Lo so che con una cena così ci sarebbe stato bene un buon vino, ma mio marito per motivi di salute è meglio che eviti l'alcool e io gli ho fatto compagnia andando ad acqua. Forse per il fatto che non abbiam preso alcolici non ci arriva la famosa zolletta di zucchero con potente digestivo finale, non so e non ho chiesto, quindi mi rimane la curiosità, pazienza. Unico neo direi
Dopo l'ottima cena, in cui tutto è stato come desideravamo, dal cibo al servizio all'ambiente, paghiamo un conto non certo economico, ma lo sapevamo e comunque abbiamo fatto due pasti completi dall'antipasto al dolce: 110 euro totali. Come dicevo, conto alto ma per una ricorrenza speciale una volta ogni tanto si può fare. Ed essendo rimasti soddisfatti, li abbiamo spesi volentieri.
Dopo aver salutato il personale, scendiamo nei “sotterranei” a dare un'occhiata alla piccola enoteca del ristorante. Una cantina molto graziosa, con tantissimi vini, dove si può anche mangiare, più che altro piatti freddi come carpaccio, salumi e formaggi.
Usciamo poi dal castello e ci incamminiamo abbracciati verso l'auto: una serata perfetta!
Imperdibile!!!
[golosona]
25/10/2010