Dopo un'overdose di pesce in occasione delle vacanze, mi è venuta nostalgia della cucina nostrana. "E' un bel po' che non mangiamo borlenghi - dico a mia moglia - quasi quasi...". Detto e fatto, si prenota dalla Santina, storico albergo ristorante che frequentavo fin da quando portavo i pantaloni corti.
Ci accomodiamo nella sala interna, fuori c'è una brezza che pela, e cominciamo naturalmenmte coi borlenghi, due a testa, buoni come sempre e di cottura diversa a seconda delle esigenze : c'è che li preferisce secchi, chi morbidi, basta chiederlo prima che vieni accontentato.A seguire tre risotti ai porcini, ottimi anche se avevamo chiesto le mitiche tagliatelle che purtroppo erano finite. Poi, visto che siamo in stagione, due piatti di funghi alla griglia ed uno di funghi fritti, molto buoni ma un po' troppo scarsi. Mio figlio ordina come dessert il dolce mattone (anche in questo caso purtroppo c'era una defezione, era finita la favolosa zuppa inglese della casa) che è composto da mascarpone, semifreddo al caffè e biscotto, una specie di bavarese che a dire la verità è mattonosa di nome ma anche di fatto. Infine ordiniamo due caffè ed un nocino. Da bere una bottiglia di lambrusco della casa, gradevole, ottenuto da un mix di Grasparossa, Sorbara e Salamino, ed una minerale. Conto finale di 55 euro.
Rapporto qualità prezzo sempre ottimo, questa volta però mancavano alcuni piatti forti del locale, probabilmente perchè da martedì i gestori vanno in ferie. Comunque tre cappelli più che meritati.
Consigliato!
[GROG]
30/08/2010
Adesso sto meglio, fra un mesetto magari ci riproviamo.