La dieta continua, niente tregua! Solo la costanza può aiutare, come ben sa la cara amica golosona…
L'invito di Carolingio, però, è troppo allettante perché si possa ignorarlo: si va in Lessinia!
A primo dire il nome suona molto minaccioso. Immagino valli piene di pentole dove brontolano brodi caldi e fumosi, pronti a partorire grandi quantità di carne lessa… ed ecco spiegato da dove deriva il nome Lessinia: là dove si prepara il lesso!
Ma faccio bene a non accontentarmi delle mie fantasiose deduzioni etimologico-maccheroniche, e scopro che la Lessinia è un'ampia zona geografica, in gran parte collocata in provincia di Verona, caratterizzata dai primi contrafforti prealpini, e prende appunto il nome dai monti Lessini.
L'approfondimento però non è rassicurante, sempre parlando di dieta, perché la zona della Lessinia scelta dall'amico Carolingio è nel cuore della Valpolicella, e l'immagine di vini corposi, serviti in grossi bicchieri che riportano stampato sul vetro il contenuto in calorie mi angoscia.
Ma anche lo spirito ha bisogno di essere nutrito, altrimenti anche la forza di volontà , a sua volta affamata, scema. Allora mi rianimo al pensiero delle bontà e delle bellezze che la terra italica racchiude, e così si parte senza indugi per le terre sconosciute.
L'autostrada ci costringe ad una lunga coda nei pressi di Verona, è un weekend da esodo e non possiamo lamentarci, anche per questo eravamo partiti in anticipo. Brunella, moglie di vonwild, valida non solo con i calici di vino ma anche con il volante, rimedia in parte alla situazione uscendo a Verona sud anziché Verona Nord.
Giungiamo così in tempo al luogo dell'appuntamento, dove troviamo ad attenderci zio e moglie Brunella con due nuovi e simpatici amici, Maurizio ed Elisabetta. Finalmente ho l'opportunità di conoscere Carolingio e Marta, gentili e comunicativi ci mettono subito a nostro agio.
Improvvisamente, annunciato da un gran macchinone da strade di montagna, piomba su di noi un tirolese. Pantaloncini, scarpe e calzettoni, corredati dall'immancabile baffetto… ma, non è una nuova invasione austriaca, è l'impareggiabile Alfi!!
Sospiro di sollievo al pensiero delle sofferenze di cui mi raccontava mio nonno, fiero avversario di teutonici ed affini durante la prima guerra mondiale, fortunatamente ignaro che un giorno senza memoria qualcuno avrebbe ribattezzato quelle terre Padania...
Carolingio è il nostro validissimo Virgilio, e ci guida verso il parco delle cascate di Molina, dimostrando non solo una collaudata conoscenza dei luoghi, ma anche una perfetta forma fisica, sempre in pole position con Marta a condurre il gruppo.
Il parco delle cascate è davvero emozionante, con ripide rocce baciate dall'acqua, che dopo la caduta si raccoglie in freschi e limpidi laghetti che ispirano sorridenti ruscelli. Il sentiero è ben delineato, protetto da staccionate di legno, ma è coerente con la natura del luogo: ripide discese si alternano ad ansimanti salite.
Per poco, pur avvertito da Brunella sommelier, non mi ergo a nuovo testimonial del parco, rischiando una fragorosa cascata, stavolta non d'acqua, sul terreno fangoso e sdrucciolevole.
Per fortuna mi ero preparato alla fatica con esercizi quotidiani che unisco alla mia dieta, e così evito di nascondermi disfatto nella natura rigogliosa che ci circonda, e che mi avrebbe di sicuro salvato dal premuroso soccorso dei miei compagni di viaggio…
La risalita verso il centro di Molina è il momento più temuto, sin da quando puntavo i piedi nella discesa dell'andata, ma alla fine il pensiero del tavolo che ci aspetta e delle calorie impegnate e perse, alla stregua di uno sprovveduto al tavolo di poker , animano un ultimo sforzo, che diventa anche piacevole alla vista del ristorante.
Il locale è nel cuore del centro storico di Molina, in una antica casa in pietra, con archi, scalini stretti e mura spesse. La struttura, che risale al 1400, è davvero ricca di fascino, come tutto l'abitato storico del paesino.
Il gestore, gentilissimo, ci da il benvenuto e ci sistema in un bel tavolo all'aperto, sotto una accogliente tettoia. Ancor più gradito è il benvenuto che ci riserva un bella arietta fresca, che sollecita ripetuti commenti di apprezzamento per il clima collinare: siamo a 600 metri di altitudine e l'afa padana è lontana.
Dopo la bellissima ma faticosa risalita dal parco delle cascate in paese sono sudato ed accaldato, ma soddisfatto al pensiero delle calorie consumate nello sforzo, pensiero che mi fa avvicinare al pasto con moltiplicata soddisfazione, liberato dai sensi di colpa.
Molto più previdente di me è stato vonwild, che ha portato con se delle magliette di ricambio, e viene in mio soccorso offrendomene una. Riesco così a risolvere anche l'ultimo disagio residuo, con un po' d'acqua fresca e una maglietta asciutta.
Zio ha già ordinato del prosecco di Valdobbiadene, fresco e frizzante, con il quale apriamo la mente ed il cuore in attesa del menù. La pausa è brevissima, e ascoltiamo rapiti le proposte del ristoratore. Tutti i primi elencati stuzzicano la fantasia , e se possibile, ancor più la fame.
Tagliatelle al tartufo per me, mentre altri scelgono pietanze più tipiche, come tagliatelle al ragù di coniglio e la polenta con la pastissada di cavallo. L'attesa è ancora una volta breve, o forse così ci sembra, impegnati come siamo a rivivere le emozioni appena provate nella gita tra le cascate.
Brunella sommelier giustamente vuole assaggiare anche il vino del posto, il famoso Valpolicella, e immagino abbia ancora gli occhi abbagliati dalle tante viti verdeggianti ed ordinate che hanno accompagnato il nostro viaggio in questa splendida terra.
Il gestore porta al tavolo delle fresche bottiglie di Valpolicella classico delle cantine Negrar, un vino giovane del 2009, dal sapore fruttato, che io credo molto adatto alle circostanze per la gradazione relativamente bassa (12,5) rispetto ad altri vini del luogo.
Arrivano le tagliatelle, insieme a tutti gli altri primi ordinati. L'impressione complessiva è ottima, porzioni abbondanti e condimenti giusti. Le mie tagliatelle sono spesse, ruvide, manifestamente fatte a mano, e le gradisco molto anche per la loro consistenza. Il tartufo forse non è di quello molto profumato, ma lo chef non si è risparmiato nella quantità , e insieme ad un ottimo burro forma un gustoso sodalizio.
Assaggio anche un po' di pastissada, che trovo altrettanto gustosa. Anche gli altri commensali sono contenti della propria scelta, ed osservo Brunella moglie di zio che scambia le tagliatelle al coniglio con gli gnocchi ordinati dal marito, ripieni di filadelfia e credo basilico, entrambi con pari soddisfazione.
La tagliata di manzo con funghi la fa da padrone tra i secondi proposti, ed è risultata tenera e gustosa, raccogliendo molti apprezzamenti. Consensi convinti ha trovato anche la trota in saor, servita già spinata, frammista alle verdurine di condimento. Contorno a base di patatine fritte e eccellenti verdure (peperoni e pomodori ripieni, zucchine e melanzane saltate).
Panna cotta alla nocciola per finire un pranzo davvero molto gradito, e fare uno strappo finale alla dieta! Grosse fette di torta hanno contemporaneamente trovato accoglienza e gradimento da parte di tutti gli altri commensali. Caffè, limoncello e grappa aromatizzata al rosmarino e miele, hanno chiuso la piacevole esperienza, sia conviviale sia gastronomica.
Il conto finale sottolinea anche l'assoluta bontà del rapporto prezzo qualità , segnando un ulteriore punto a favore del ristorante, con una somma pro capite di 24 euro.
Nemmeno nel pomeriggio ci risparmiamo, con una interessante e ”degustativa” visita alle cantine Nicolis e a seguire un eccellente gelato di chiusura, come già raccontato dall'amico Carolingio.
Un grazie speciale a tutti gli amici intervenuti, ed a Carolingio e Marta in particolare che hanno organizzato tutto alla perfezione. Una giornata serena, spensierata, di quelle che si ricordano. Ad ogni buon conto, allo scopo di facilitare l'esercizio della memoria, ho portato via con me, dalle cantine Nicolis, due cartoni di Valpolicella Superiore Ripasso e di Recioto!
Consigliatissimo!!
[Reginalulu]
14/08/2010
Mi dispiace molto non esserci stata, avrebbe fatto bene anche a me un po' di moto...e anche tutto quello che è seguito in termini gastronomici...