Sono stata molte volte in questa trattoria sin da piccola, sempre con la mia famiglia, d'inverno in occasioni di pranzi coi parenti, d'estate per sfuggire alla calura cittadina. Dimenticare a casa un golfino sarebbe un errore madornale!
Arriviamo domenica alle 8 dopouna passeggiata a serramazzoni, il posto è difficile da trovare, un paesino arroccato e nascosto. Il bar-ristorante ha alcuni tavoli sotto il portico, dove ci accomodiamo, e altri all'interno.
Arriva immediatamente la proprietaria, che ci conosce anche se non andiamo spessissmo e ci fa subito ordinare (per bruciare sul tempo una tavolata che si è spostata dentro spaventata dall'aria fresca). Non hanno un menu, comincia con l'elenco dei primi, da cui i 2 uomini di casa scelgono pappardelle al ragù di cervo e tortellini verdi alla boscaiola. A seguire gnocco e tigelle per tutti, affettato, pinzimonio, cacciatora di cervo (lo stracchino l'avevano finito la sera prima). Da bere 1L di acqua naturale e 1/2 L di rosso sfuso (penso si chiami Taulero).
Dopo 10 minuti la cuoca porta i due primi, che io e mia mamma assaggiamo abbondantemente! Buone le pappardelle, spesse e ben condite, tortellini fatti in casa molto piccoli e con un sugo di funghi e prosciutto ottimo.
Iltempo di sparecchiare e arriva il gnocco, contadino un po' spesso ma leggero. Affettato nella norma, molto buone le tigelle (non sembravano industriali come nella maggior parte dei ristoranti, sapevano di pane), ottima la cacciatora di cervo, morbida e con un intingolo da favola, pinzimonio non al top.
Unico motivo di fastidio, le mosche (quasi inevitabili in campagna) che ci allieteranno per tutta la cena. Spolveriamo tutto e siamo sazi, ci stanno solo 3 caffè.
In totale il conto è di 60 euro in 4, più che onesto, dà una soddisfazione aggiuntiva a quella di aver mangiato bene!

Consigliatissimo!!