Giornata di calmo girovagare per i monti, a far commissioni fra Sestola, Fanano e Porretta.
Ogni volta che mi trovo nei paraggi di Porretta Terme, non posso non pensare a Castelluccio. Io che amo i castelli, adoravo andare da David su dai Manservisi, non tanto per il cibo in sè (anche se, a onor del vero, ho sempre mangiato bene), quanto per il posto, bellissimo.
Quindi decido di fare un salto su per vedere che cosa è successo dalla mia ultima visita, un paio di anni fa: sì perchè da allora mi hanno detto che il ristorante ha chiuso, poi che è stato riaperto, poi ancora che è disabitato...
Tagliamo la testa al toro dunque.
Chiuso.
Disabitato.
In realtà si legge che adessp è sede di un'associazione, ma all'ora in cui arriviamo, verso le 19.45, è tutto chiuso.
Peccato. Mi dispiace sempre tanto quando chiudono i locali ai quali ero particolarmente legato, come questo e, primo fra tutti, La Rocca de' Montecuccoli a Montese.
Vabbè.
Comunque sia, si è fatta una certa...
Mangiare bisogna, in qualche modo, e a Castelluccio i posti di certo non mancano, anche se non ne conosco uno e sono tentato di andare a Ca' Gabrielli a Vidiciatico.
Rimaniamo però incuriositi da questo locale.
Se la memoria non inganna, fino a qualche tempo fa era un bar.
Ora si presenta come una grande sala, ristrutturata di fresco, con ancora la "vecchia" parte bar, ma anche con una cinquantina di coperti.
Fuori ci sono due lavagne con un paio di menù degustazione, uno di carne ed uno di pesce, a prezzi onestissimi.
Dentro ci sono 4 persone che stanno cenando.
"Che si fa?"
"Vabbè, dalla via che siamo qui, proviamo. Male che vada ci facciamo una croce sopra"
Andata.
Entriamo e in un attimo veniamo accolti da un simpatico signore anziano, che ci lascia accomodare nel tavolo che preferiamo.
L'impressione è che alle spalle non abbiano un gran passato da ristoratori, nel senso buono però. L'idea che ci siamo fatti è che davvero erano i titolari del bar, che hanno deciso di fare un grosso investimento lanciandosi in una nuova avventura.
La sala è accogliente, con pareti in color giallo intenso, ben illuminata senza però che ci sia troppa luce fastidiosa. Belle le sedie, le tovaglie gialle, i calici, tutto nuovissimo. Dalle grandi vetrate, il panorama sulla valle è bellissimo.
C'è anche una vetrinetta con una selezione di bottiglie, alcune anche valide, dai ricarichi onestissimi.
Arriva la moglie, che con un taccuino in mano, ci racconta i tre primi ed i tre secondi disponibili.
Tutta pasta fatta in casa, con funghi, selvaggina e tartufo.
Ci ispirano, e non poco, i tortelloni ("Sono buonissimi, sa? Li abbiamo appena fatti") di ricotta con fagiano.
Ok, andati.
Ne prendiamo due.
Come secondo, due grigliatine di carne, delle patate come contorno.
Da bere, acqua naturale e un mezzo litro di vino rosso, neanche male (solitamente evito il vino sfuso, ma siccome ancora pochi si decidono a sbicchierare, o si fa senza o si fa così).
Come pane, classico montanaro, rabbaccato ogni volta che sta per terminare.
Tempi d'attesa un po' lunghi, considerato che a tavola, i quattro prima di noi sono ai dolci, altri quattro entrati dopo di noi devono ancora ordinare. Per questo l'impressione è che siano nuovi del mestiere e che debbano ancora trovare i ritmi giusti ed affinarsi.
Quando però arriva il piatto (tra l'altro, di una bella porcellana)... Cacchio! Che sorpresa!
Una porzione generosa che a prima vista ispira non poco... Il sapore, invece, è ancora meglio
Sfoglia ottima, consistente, buonissimo il ripieno e la carne di fagiano. Verrebbe voglia di cambiare la grigliata con un altro piatto di questi, ma è meglio non farsi riconoscere, per ora
Passiamo quindi al secondo, una normale grigliata, con un pezzo di bistecca, della salsiccia, un pezzo di pancetta, tutto di maiale. La carne è buona e abbastanza morbida. Molto buone anche le patate, servite in una bella ciotola con la carta per assorbire il poco olio. Un po' troppo "agliate", ma davvero buone.
Siamo ormai a livello, in quanto le porzioni sono generose, e un dolce sarebbe troppo.
Per tutta la cena, siamo anche stati intrattenuti dalla nipotina dei gestori, classica bimba un po' invadente, ma simpatica, alla quale abbiamo fatto l'errore di dare troppa corda all'inizio
Finiamo pagando un conto di 17 euro a testa e riprendiamo la via verso casa.
Da Castelluccio non ci si passa facilmente, poco ma sicuro.
Però, nel caso, questo ristorante può essere un buon motivo per fare una sosta.
E di sicuro, quei tortelloni, da soli, valgono il viaggio.
Consigliato!
[joy]
07/06/2010
Non male Kava, non male...