Il mio lavoro tanta strada mi fa fare
ed oggi nella bassa devo andare,
ho un appuntamento in quel di Camposanto,
per fortuna laggiù ci vado solo ogni tanto.
Dopo che ho visitato i miei pazienti
voglio mettere qualcosa sotto i denti,
mi metto in caccia di una trattoria,
una cosa alla buona, pur che sia.
Lungo la Panaria oltre Cà Bianca
butto l'occhio su una casa a tutta manca,
non so se ci siete stati mai voi,
ma io sono finito alla trattoria Da Moi.
Parcheggio la mia carretta
e mi infilo dentro in tutta fretta,
e qui trovo giovani pulzelle
tanto brave quanto belle
si aggirano tra i tavoli repentine
con in mano block notes e matitine,
conoscon tutti gli avventori,
clienti fissi e lavoratori,
in due sale ben stipati
ma con tavoli distanziati,
recitano tutta la lista a memoria,
carne o pesce, che Dio vi abbia in gloria.
Prendo pesce, ma non è Venerdì Santo,
e vino bianco, ma micca tanto.
Verdura cotta e cruda e uova sode,
mangiarla prima non mi rode,
al buffet tutti vanno
e un piattino in mano hanno,
che riempiono in allegria
e che poi si portan via.
Sto mangiando il mio risotto,
che peccato, è un po' scotto,
è leggero il condimento
e il sapore non lo sento.
Arriva poi il baccalà,
vicentino, eccolo qua,
cotto nel latte e commestibile
anche se il pesce non è ben visibile,
con lo strano rivestimento
uso pane a piacimento,
e finisco pure il vinellino,
anche se era un po' tristino.
Specialità della zona è il gnocco al forno,
ma qui di sicuro non ci torno,
mi alzo e al bar vado a pagare
e bevo un caffè che fa insultare.
Per fortuna si spende poco
ma la candela non vale per il gioco,
dodici euro e cinquanta
ma la delusione è stata tanta,
solo uno ne regalo di cappello
per il buffet che era molto bello,
ma se da queste parti con la fame passate
in altri luoghi è meglio che mangiate.
Poteva andare meglio..
[Jimi Hendrix]
07/06/2010
La rece-poesia