Rimpatriata pre-natalizia con il parentato, tra piccini e grandi direi una buona trentina.
Tavolata, tutta in bianco, bella lunga che occupa una delle tante sale del ristorante, per un piccolo disguido iniziale(subito ripristinato) era stata invasa da un gruppo di alpini in congedo, che l'avevano scambiata per un fortino austriaco arroccato sull'Adamello (mi fanno morire questi ex-militi attempati che si ritrovano a far baracca).
Partenza con tortellini in brodo per tutti, lodevole il brodo con i bei "chiazzoni" gialli tipici del cappone, un pò meno i tortellini, un pò troppo grossi e dal ripieno non troppo esaltante ma nel complesso un piatto più che discreto.
Si prosegue con gnocco e tigelle più cacciatora.
Tigelle belle gonfie ma vuote dentro, abbastanza leggere anche se perdevano molto raffreddandosi.
Gnocco di piccolo spessore, soffice e poco unto piace a tutti anche a me, anche se preferisco quello più grosso ed anche più unto perchè mi riporta a sapori ormai persi.
Buoni anche i bocconcini di cinghiale in umido e soprattutto il prosciutto crudo, dolce e sottile come lo preferisco.
I camerieri sono molto presenti e soprattutto solerti nel continuare a riempire i cestini che mano a mano si svuotano, fino a quando non dobbiamo stoppare la produzione perchè siamo arrivati a saturazione.
Passano anche con un bel carrello di dolci dai quali estrapolo un ottima torta con fragoline e frutti di bosco.
Il pranzo è stato accompagnato da numerose bottiglie di acqua e da solo un pò meno numerose bottiglie di grasparossa della cantina Settecani (non troppo secco).
Si conclude con un caffè per quasi tutti gli adulti.
Il conto recita 24 euro per i grandi e 12 euro per i bimbi (che erano circa una decina).
In conclusione un buon ristorante da pranzo domenicale, e non lo penso solo io visto che il locale era veramente pieno.
Alla prossima.
Consigliato!
[candy]
14/12/2009