Li ho ancora davanti agli occhi, e ancora mi dispiace.
Lei appoggiata allo schienale della sedia come per tenere più distanza possibile dalla tavola che condivide con lui. Il braccio sinistro teso e appena appoggiato sul tavolo, stringe la forchetta tra le dita, così forte da riuscire a vedere gli aloni bianchi sulle mani.
La sua pizza è praticamente intonsa.
Ed ha uno di quegli sguardi che un uomo non può dimenticare, perchè se la tua donna un giorno della tua vita, ti ha guardato in quel modo, la sentenza è già segnata e tu l'hai sicuramente combinata decisamente grossa.
Non c'è necessità di spiegare certi sguardi femminili, un uomo che li ha subiti sicuramente li ricorda.
E lui...bè lui....tranquillo tranquillo se ne stà chino sulla sua pizza stando bene attento a non farsi fulminare dalla collera silenziosa degli occhi di lei, che sente fisicamente addosso e, a giudicare dai suoi gesti nervosi, lo opprime assai.
Guardo questa istantanea della fine di un'amore e mi viene tristezza.
La sala del locale è vuota perchè è presto, neppure le otto di sera, e questo conferisce alla scena ancora più pesantezza di quello che dovrebbe avere, una sorta di teatro vuoto per consumare l'omicidio di una cosa probabilmente morta da un pò.
Aspetto le mie due margherite da asporto e due coca cole in latta e mi sento leggermente a disagio, vorrei andare là e consolarli, dirgli di salvare le cose belle che li hanno tenuti legati e lasciarsi liberi di volare altrove ma per fortuna le pizze sono pronte, pago dodici euro e come un fantasma, me ne esco dal loro muto teatro come se non fossi mai entrato.
Alla Lampara la pizza non è male, non napoletana ma neppure schiacciatina, ed il locale è appena stucchevole, con alcuni ornamenti dorati ma accogliente e discretamente intimo e prima o poi proverò il pesce.
Sperando, la prossima volta che tornerò, di vedere un'amore che nasce.
Adìo Zèmian.
Consigliato!
[golosona]
04/12/2009