Lei dice: ho proprio voglia di provare un posticino nuovo.
Loro dicono: siamo da uova e da latte, decidi tu!
Io dico: boh, e adesso?
Rapido giro su GM che non frequento da un certo tempo.
Trovo molte cose cambiate nel sito e dopo un po' scelgo semplicemente di scegliere un punto cardinale e muovermi a memoria.
Scelgo il sud e la prima idea è tornare in un posto già visitato in precedente occasione, La Trattoria.
Lei annuisce.
Loro anche.
Ovviamente non avevo prenotato, non eravamo neanche certi di uscire a pranzo.
impossibile trovare posto.
Ci incamminiamo nuovamente.
Ho in mente un paio di posti visti più volte andando in montagna.
Arriviamo dal Loli.
praticamente non riusciamo neanche a varcare la soglia che rapidi e convulsi cenni di diniego ci annunciano lo straripante affollamento del locale.
poco più avanti I Due Soli, scopriamo che è aperto solo a pranzo (?).
Prossimo allo sconforto ma intestardito procedo alcuni altri metri e giungo nel parcheggio del Divino.
Insegna non evidentissima , parcheggio comodo ma, ahimé, vuoto.
Terrore.
Sguardi sconcertati dei miei compagni di merende.
sarà aperto?
Sembra di sì!!
Allora è Lofi, non c'è nessuno!
Forse... gli occhi roteano rapidamente sull'orario comunicato dal cellulare immantinente comparso nelle mani dal profondo dei tasconi della giacca.
Sono ormai le 13,30.
Siamo affamati... proviamo!
Ci avviciniamo alle vetrate, dentro non c'è nessuno, proviamo a spingere con delicatezza la porta di ingresso che un po' cigola spettralmente e ci coglie quasi di sorpresa il caloroso sorriso di una giovane donna.
E' spiazzante perché ci stavo quasi ripensando ma quel sorriso è stato troppo convincente.
Non potevamo più fuggire.
Loro fumano nel piazzale in attesa di un cenno.
Io mi giro verso di lei e lei fa spallucce.
completo il passo e sono dentro.
In un minuto loro ci raggiungono.
vuoto... è proprio vuoto...
Siamo titubanti ma scegliamo un tavolino e ci accomodiamo.
La cameriera (il sorriso) è di una gentilezza delicata e cortese e ci si dedica con il giusto rispetto che va concesso ai viandanti.
Un'ostessa sui generis del 3° millennio.
Mentre ci consegnano i menu lo sguardo si fa rapire dal locale, caldo anche se un po' scuro nei toni gradevoli delle due sale, una rossa, l'altra viola.
Legno in giro.
un bel palchetto dove troneggia il pianoforte e dove sicuramente serate danzanti allietano le serate dei fine settimana.
La carta dei vini si presenta sotto forma di due lavagne (bianco e rosso) alle pareti.
Arredamento vintage e molti dischi sulle pareti e sugli stessi soffitti (gira la testa a tentare di leggerli e ancora non ho trangugiato).
Beh... se non altro il locale è proprio carino.... tutt'al più si mangerà da schifo.. penso, però mi pare luogo ideale per sorseggiare bicchiere di vino e filosofeggiare in compagnia con sottofondo musicale.
Carino, dico.
Lei annuisce.
Loro anche.
La lavagna che ci aveva accolto all'entrata annunciava specialità di pesce tutti i giorni.
Che curiosità!!! Qui sui sentieri che s'approssimano ai monti, un localino gestito da giovani Osti (c'è anche lui, altrettanto garbato) che si dilettano nel cimentarsi nella cucina di mare.
Ma io un po' felino lo sono e la curiosità scatena in me effetti irresistibili.
Per me pesce, è deciso, qualsiasi cosa ci sia.
E il qualsiasi cosa è ovviamente il piatto dell'Oste. Linguine con gamberetti, vongole e cozze.
Per Loro Tortelloni, neanche da dire.
Essendo barbari in visita di cortesia non possono che concedersi alcuni piatti tipici delle nostre lande.
Tortellone anche per Lei.
Continuiamo le scelte con Grigliata mista per me.
Scaloppina all'aceto e scaloppina al limone per loro.
Lei sceglie un antipasto (Cassagaj) e decide di fruirne come secondo piatto.
Lei non beve.
Il Lui di Loro è praticamente astemio e la Lei avvicina alla sua tenera boccuccia soltanto il rosso calice.
Non c'è sintonia, io devo pasteggiare a bianco, ma non credo di poter tollerare una bottiglia, d'altra parte sono anche il traghettatore.
Scegliamo due scaraffate da mezzo litro: una bianca e l'altra rossa (Pignoletto e Sangiovese).
Che gioia al gusto; non allungati innanzitutto e inaspettatamente piacevoli (temo sempre le "scaraffature")
Condisce la tavolata anche un contorno di patate.
Infine la conclusione vede comparire tre caffè, una grappa di prosecco morbida e un Hennessy (per me irrinunciabile dopo il recente ritorno dal centro benessere di fronte al quale v'era un bar che serviva in quantità e modalità industriali questo ineguagliabile brandy).
Responsi:
I tortelloni non li ho abboccati. A sentir proferir mugolii parevan di buona fattura.
Le linguine avevano un che di strepitoso, con l'aggravante positiva della quantità, certo non lesinata.
La grigliata pregevole, ottimamente cotta, una nota particolare per la sogliola.
Scaloppine mi dicon buone,
Lei dice che i Cassagaj sono speciali. Li assaggio e dico che ho mangiato di meglio, ma non disprezzo.
Del vino si è detto.
Il caffè non lo commento ma posso solo asserire che è comunque un doveroso rituale.
L'Hennessy ha salutato trionfalmente quello che alla fine si è rivelato essere un pranzo inaspettatamente gradito.
Nel contempo il locale ha potuto felicemente salutare l'avvento di un'altra dozzina di clienti, per cui anche gli osti forse hanno fatto giornata un minimo.
In definitiva buon locale e piacevole scoperta.
Lei guarda con aria soddisfatta.
Loro hanno gradito con sorpresa.
3 cappellini sani sani.
Spesa finale confacente e non esosa: 108 Eurini.
Ps:
Lei è ovviamente Lei.
Loro sono coppia di Pavia giunta a trovarci.
Saluti a tutti.
Consigliato!
[candy]
28/11/2009
Un gran bel rientro, succulento , gustoso .. molto invitante.
Visto che per me non e' lontanissimo, lo terro' presente per una cenetta a base di pesce . Questi locali, verso la collina, riservano spesso gradevoli sorprese