TUSCANY: FUORI 11
Finite le cartucce.
Ultimo giorno di ferie e ultima recensione in terra tuscolana.
Si parte, abbiamo da fare l'ultima tappa, poi di nuovo a casa, dalla nostra gatta…..
Ultima meta Vinci (1). Partiamo in scioltezza, percorriamo tranquillamente i chilometri che ci separano dal paesino beandoci della gita in terra tosca quasi appena conclusa.
In meno di un'oretta, con mia moglie bisogna andare piano, arriviamo nella città natale di Leonardo. Non fatichiamo a trovare parcheggio, visitiamo il borghetto antico, incontriamo in una pizzetta d'epoca una scultura di Palladino, che ci sta come la marmellata sui maccaroni. Ma è possibile che questi assessori amino tanto mescolare il sacro con il profano? Vedi la Ghirlandina…… uno scempio. Beh, qui non è diverso. Questa opera consiste in un camminatoio ad ostacoli con incise sopra figure e tracce che un cinno di tre anni farebbe uguali, poi, in un angolo, una fontana piatta, dove l'acqua scorre ”a pelo” sulla superficie, sormontata da una stella tipo “rosa dei venti”. Il tutto in grigio metallo…..secondo me un calcio nei *******.
Visitato che abbiamo il Museo Leonardiano (2), carino ma sopravvalutato, soprattutto per il prezzo, ci sono quattro cosette ma nulla più, in sunto questo è “una carta turisticida”, non sappiamo cosa fare. Avevo creduto ci fosse di più da vedere, avevo calcolato male, purtroppo, di trattenermi in loco fin verso la mezza e di andare a mangiare a “La Torretta” su consiglio del buon bicio. Ma ora sono le dieci e mezza, ed io come passo due ore qui nel nulla? Nessun problema, ripartiamo e torniamo a casa anzitempo, se ci viene fame lungo la strada ci fermeremo.
Direzione Lama Mocogno.
Sto percorrendo la strada che mi porterà a San Marcello Pistoiese, mia moglie mi dice che ha fame. Bene, le rispondo che al primo buco che incontriamo ci infiliamo dentro, così non facciamo come altre volte che prima di trovare un posto che ci ispiri saltiamo il pasto…..
Zac. Ecco lì in curva dall'altra parte un ristorante. Detto fatto, dentro.
Di primo acchito il locale non è malaccio, anzi. Tavoli ben apparecchiati, distanziati, in ordine, buona pulizia. Pitturato con colori freschi, ariosi, marittimi. Marittimi? Eh sì, questa è anche pizzeria e la loro specialità è il pesce. Mó pensa tè!!! In appennino. Il mondo è bello perché è vario.
Ci sediamo e dopo qualche minuto il padrone arriva al nostro tavolo, sulle prime ci sembra uno del posto, l'accento è proprio classicamente toscano, mai poi mi accorgo che così non è. Deve essere una vita che lui e famiglia vivono da queste parti, oramai stanno sostituendo la loro cadenza meridionale col toscano, risultato uno strano accento in fin dei conti simpatico. Ordiniamo un mezzo di vino frizzante e una boccia di gassata. Mentre aspettiamo che siano pronte le nostre ordinazioni il locale si riempie, incredibile, in questo posto sperduto tra i monti, specialità pesce, un venerdì a pranzo, fa quasi il pienone….. e si conoscono pure tutti bene, chiacchiere, battute e così via. Mi fa piacere, quando uno lavora e la gente apprezza sono contento per lui.
TAGLIATELLE AI FUNGHI Â? per uno. Mia moglie si sta avvicinando a casa e comincia a riprendersi, non ordina più spaghetti al pomodoro ma allarga le sue vedute, dagli spaghetti alle tagliatelle, dal pomodoro ai funghi. Discete, ben cotte ma funghi decisamente surgelati, col caldo che c'è stato non ne sono di certo saltati fuori….
GRIGLIATA DI PESCE � per uno. Visto che è la loro specialità sentiamo com'è. La grigliata è ben cotta, c'è un pezzo di pesce spada, un gamberone e uno scampo, metà di un pesce non identificato, forse branzino o orata, e un calamaro già tagliato. Di sicuro il pesce non era fresco, ma surgelato, ma il cuoco lo ha trattato con una certa maestria, e nel complesso era discreto. I gamberi non sapevano di ammoniaca, come spesso accade, lo spada non era stopposo, il pesce sconosciuto era solo mangiabile, dal tipo di lisca poteva anche essere una trota, ma vi garantisco che non sono riuscito a capirlo, il calamaro era strepitoso, non ho capito come era fatto ma era buonissimo, peccato fosse poco.
PATATE FRITTE � per uno. Il mio contorno. Buone, difficilmente si sbaglia con le patatine. Non unte e ben cotte. Metà me le spavira la signora, che nel frattempo ha finito le tagliatelle.
FUNGHI FRITTI Â? per uno. La mia signora ha ancora un buchetto nello stomaco e ordina i funghi fritti, che come recita il menù, potrebbero essere freschi o surgelati. Io le ricambio la cortesia e ne mangio metà portata, occhio per occhio dente per dente. Non male, discreti. Un po' piccoli ma saporiti, nonostante siano surgelati. Dalla mia postazione vedo uno spicchio di cucina e ho visto il cuoco aprire il freezer ed estrarre la busta con i funghi…. E va beh, ma non erano male.
Due deca e conto. 40,40 € a cranio. Buono e buon prezzo. Da andarci tranquilli se ci si capita per caso, ma non organizzando una cena.
01,60 € coperto per due
03,00 € mezza di vino
01,50 € acqua
07,00 € tagliatelle per uno
08,00 € funghi fritti per uno
13,00 € grigliata per uno
02,50 € patatine per uno
01,10 € caffè per due
2 cappelli.
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(1)
Dal sito: http://www.comune.vinci.fi.it/script/livello1.php?sez=1&sotsez=18
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Immersa in una campagna verdissima, tra vigne ed oliveti che regalano ottimo vino e olio pregiato, Vinci è situata sulle pendici del Montalbano, incantevole massiccio collinare tra le province di Firenze e Pistoia, e dunque nel cuore della Toscana, a breve distanza dalle maggiori città d'arte della regione (Firenze, Pisa, Pistoia, Lucca e Siena).
Il castello di Vinci venne fondato dai Conti Guidi attorno all'anno Mille; il nucleo originario del castello è costituito dalla torre, risalente alla prima metà del secolo XII. Vinci passò sotto la giurisdizione del comune di Firenze nella seconda metà del secolo XIII. Fu venduto, insieme agli altri castelli del Valdarno inferiore, nel 1254; dopo la battaglia di Montaperti (1260) i conti Guidi si impadronirono di nuovo dei castelli venduti, compreso Vinci, ma nel 1273 li rivendettero definitivamente al comune di Firenze. Salvo un tentativo di ribellione perpetrato al tempo delle guerre contro Castruccio Castracani da alcune casate feudali minori della zona, di cui furono capofila i Da Anchiano, la pacifica accettazione dell'egemonia fiorentina costituisce una delle costanti più significative nelle plurisecolari vicende storico-amministrative di Vinci.........
il resto ve lo andate a leggere, se vi interessa.
(2)
Dal sito: http://www.leonet.it/comuni/vincimus/vincimus.html
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Ospitato all'interno della cinta medievale nelle sale del castello Guidi (sec. XI-XII), il Museo Leonardiano domina dall'alto la cittadina di Vinci.
La sua fondazione risale al 15 aprile 1953, data di conclusione delle celebrazioni per il quinto centenario della nascita di Leonardo, con una prima esposizione di modelli di macchine ispirati ai disegni leonardiani. Da quegli anni il museo si è arricchito di nuovi materiali e modelli ed è cresciuta l'esigenza di un suo aggiornamento e riordino.
Questa opportunità si è felicemente incontrata con la disponibilità completa di macchine e modelli della mostra itinerante “Laboratorio su Leonardo”, realizzata da IBM Italia e conclusasi nel 1986 dopo tre anni di visite in città italiane e straniere.
Da qui, la decisione di rinnovo integrale dell'esposizione grazie anche al munifico intervento della Cassa di Risparmio di San Miniato per il restauro dell'edificio.
Oggi, a più di trent'anni dall'apertura, il Museo Leonardiano di Vinci ritrova esaltata la scelta tematica di partenza e si propone come una delle raccolte più ampie e originali di macchine e modelli del Leonardo inventore, tecnologo e ingegnere.
Buono
[Jimi Hendrix]
09/09/2009