Il ritrovo è in piazza a Maranello. E' un po che non ci si vede: da quando le nostre strade lavorative si sono divise le occasioni di incontro in 3 non sono molte. Un veloce aperitivo e partiamo. La Giardini non è più quella di una volta: tra gli autovelox fissi e quelli mobili sembra un campo minato. Quelle curve invitereberro anche a spingere un po, ma non si può. E' giusto così, le regole vanno rispettate; però il limite dei 50 ... Arriviamo poco dopo le 9, il cortile non è pieno come al solito; non abbiamo prenotato ma per questa volta non serviva: i tavoli occupati saranno il 30% del totale. La serata, abbastanza afosa a Maranello, qua ci propone un arietta decisamente più frizzantina e anche l' umidità è meno soffocante. Di cose da dirci ne avevamo e dunque anche la serata è abbastanza vivace, tanto che non ci accorgiamo nemmeno che, al solito, i tempi di attesa prima di essere considerati sono sempre di assoluto rispetto. Partiamo con 9 pezzi di gnocco con il prosciutto. Il gnocco è delle dimensioni giuste, leggermente unto, la consistenza media è piacevole, magari un po troppo friabile. Il prosciutto ci viene servito direttamente sul gnocco e sinceramente non mi sembra una grande idea. E'chiaramente la parte del gambetto, che io preferisco, ma visivamente non fa una gran figura e dunque probabilmente la motivazione al mio appunto è presto spiegata. Accompagnamo il gnocco con un Premium Chiarli Rosè, già bevuto da Coste e apprezzatissimo. Prendiamo 3 grigliate con 3 differenti contorni: insalata mista, patate arrosto, patate fritte. I primi 2 arrivano con netto anticipo rispetto alla grigliata, e finchè è l' insalata, pazienza, ma le patate ... Il terzo dopo la grigliata e dopo averlo risollecitato. La grigliata è fantastica (con la carne qua non si sbaglia): salsiccia, pancetta, costaiola, paillard di vitello, filetto di manzo e arrosticini. Abbondante, carne tenera, gustosa e cotta perfettamente. Chiediamo un' altro lambro e 2 bottiglie d' acqua. Il Chiarli è finito e, in sostituzione ci portano un Cavicchioli Vigna del Cristo che lascia parecchio a desiderare. Fatichiamo a finire la carne ma alla fine non faremo prigionieri; anche se ormai appena tiepida resta tenera e appetitosa. Un caffè, un gelato affogato e una zuppa inglese (al dolce non rinuncio mai neanche se sono imballato); potevo evitare: le creme non sono male, ma purtroppo, come accade in molti posti, la regola del savoiardo inzuppato non viene mai seguita. Il savoiardo va bagnato in una soluzione composta da 70% di alchermes e 30% di sassolino, inzuppato per bene e strizzato in modo tale che poi non rilasci il liquido. Qui, come spesso succede, per paura di rendere il dolce troppo alcolico, l' alchermes è allungato con acqua e il dolce è rovinato. Conto totale 113 euro, leggermente abbondante ritengo (35 a testa sarebbero stati probabilmente più che sufficienti). La carne come sempre è eccellente: 5 cappelli; il resto, e mi riferisco principalmente al servizio (saremo stati visitati da 7/8 camerieri diversi e a volte anche per lo stesso motivo; assegnare ad un cameriere un tavolo e farlo seguire fino alla fine è una vecchia ma, credo, non superata buona abitudine)che punta sicuramente al risparmio (ci vengo abbastanza spesso e raramente vedo le stesse facce tra i camerieri che peraltro sono molto giovani e chiaramente inesperti) e che produce poi risultati di conseguenza anche dal punto di vista dei tempi d' attesa, sicuramente migliorabile: 1 cappello. La media è presto fatta: 3 cappelli, che con un piccolissimo sforzo sarebbero senza dubbio di più, ma vista la recidiva dubito che ci sia la volontà di farli aumentare.
Consigliato!
[Funghetta]
29/07/2009