E' giovedì sera, ultimo di Aprile, domani è il Primo Maggio, la festa dei Lavoratori…..
La mia mogliettina mi chiede se ho voglia di andare fuori pranzo domani……. E me lo chiede pure, secondo voi, cosa le rispondo? Sono stato malato tre settimane e sono a dieta, ho una fame da lupo. Bene, dico, allora telefoniamo a …. e andiamo a mangiare una pizza. Organizziamo e comincio a telefonare, per prenotare, chissà che pieno domani…..
Prima chiamata: Rosso Relativo 2…….. domani a pranzo non siamo aperti………..
Seconda chiamata: L'altro Vesuvio…….. idem come sopra………….
Mi girano subito gli zebedei.
Riprendo la cornetta e chiamo a colpo sicuro.
Agriturismo Aggazzotti.
Domani alle 13.00 siamo lì in 4.
Ore 13.00 e arriviamo in loco. Puntualissimi. Entriamo e ci sediamo al nostro tavolo da 4. Il locale è ancora vuoto, ma tempo venti minuti ed eccolo che è pieno. Ogni tipo di avventore, dai figli dei fiori prodotto di genitori sessantottini, ai vecchietti con tanto di bastoncino alle famigliole complete con bambini vocianti e cani al seguito.
Ebbene sì, qui sono graditi gli animali. Dal mio punto di vista niente da obiettare, se qualcuno non gradice, può anche andare altrove. Però è buffo. Anche noi siamo animali, con 4 zampe, e domestici…..e a volte non gradiamo i nostri simili solo perché noi camminiamo sulle zampe anteriori e paghiamo il conto? Molto spesso sono meglio i quadrupedi dei bipedi….
Menù fisso.
Acqua una gas e una no-gas. Vino, una boccia di Lambro dell'Agri, il solito graspa biologico prodotto da loro, ottimo. Giusta temperatura.
Cominciano le danze e la cameriera arriva con un cestino di pezzetti di gnocco fritto al posto del pane e un piattino di antipasto.
Lo gnocco molto buono, un po' untino, ma buono, tenero e bianco, sì, bianco e morbidissimo, quasi quasi si scioglie in bocca, ne mangerei una tonnellata. L'antipasto era composto da alcune fettine di salame casereccio (slurp), una ciotolina con spaccatelli di cuori di carciofo, cubetti di frittatina ottimi e della specie di fiori di zucca fritti, che invece erano alici avvolte in foglie verdi (spinaci, borragine, coste, boh….) un po' salati a causa delle acciughe, ma gustosi.
Spavirato che abbiamo il tutto e sparito tutto quello che era rimasto in tavola, arriva la ragazzotta con una bellissima zuppiera di ceramica bianca, di quelle di una volta, con tanto di coperchio e foro laterale per il mestolo, un po' lavorata, caratteristica delle nostre campagne…… mio padre impazzirebbe se la vedesse, lui dice che attingere da una cosa così rende il cibo più buono.
Tortellini in brodo. Aaaaaahhhhhhhh veramente buonissimi, fenomenali. Piccoli ma giusti, sodi, nessuno spappolato, ripieno grandioso, brodo da urlo, raramente al ristorante trovi un brodo così. Praticamente come quelli che si mangiano a Natale o a Pasqua e che fa la mamma. Li abbiamo finiti a fatica, ce n'erano almeno per sei, ma non li abbiamo lasciati lì……
Il brodo ci ha aperto lo stomaco, per fortuna, perché adesso arrivano le tagliatelle al ragù. Meravigliose, fatte a mano, con un ragù così buono che lo posso paragonare tranquillamente a quello della mia mamma….. credo di aver mangiato più ragù che pasta, nonostante tutto non siamo riusciti a finirle…..tante.
Un paio di minuti di pausa, due chiacchiere e due commenti sulle portate, la coppia di miei amici, lui (il mio commercialista) meridionale e lei veneta (che coppia….) sono entusiasti, non conoscevano il posto e sono contenti già adesso che siamo solo alla fine dei primi.
La mia amica ha problemi con la cipolla, tipo gi con i gamberi, per cui di secondo chiede un piatto di formaggi perché nel secondo che propongono oggi la carne di coniglio è stata marinata nello scalogno, mia moglie invece non gradisce il coniglio e le propongono un arrosto al latte e cipolla.
Arriva il coniglio, i soliti bei pezzettoni cotti in una maniera strana (coniglio alla parmigiana), sembra fritto, ma fritto non è, la carne è tenerissima e le patate arrosto di contorno ottime e si sposano magnificamente col tutto. Buono buono, neanche a dirlo, spavirato. Arrivano anche le fette di arrosto per mia moglie, praticamente tre porzioni, che ci dividiamo da bravi fratellini e finiamo in tutta scioltezza. Veramente tenerissimo.
Ci vengono portati due cestini, uno di pane e uno di tigelle. Le tigelle sono non troppo grandi, di farina integrale, buone, ma secondo me ancora troppo molli, un po' di cottura in più non avrebbe guastato.
Le riempio col gorgonzola e lo stracchino che erano tra i formaggi della mia amica. Mi sparo anche un po' di ricotta fresca che c'era, facendo inorridire mia moglie, perché la copro col vino…..
Siamo in fondo. I miei amici prendono il dolce, a buffet, come loro tradizione. Io salto e mia moglie evita (se si lasciava andare sui dolci eravamo ancora lì….).
Lui prende una fetta di torta al cioccolato, ottima, e lei il creme caramel, fenomenale. Si vede e si sente che sono fatti a casa e non comperi.
Si paga. 112 euro in tutto. 28 euro a cranio, perfetto.
Valutazione: 4 cappelli. Mi piacerebbe darne 5, ma ci sono ancora un paio di cosette da migliorare e poi ne ho sempre dati quattro e il locale è sempre pieno, squadra vincente non si cambia, quindi quattro.
Le migliorie sono da fare sul gnocco (un po' unto) e sulle tigelle (un po' crude). Per il resto niente da dire, anzi. La titolare, Silvia, è un'ottima cuoca nonostante la giovane età.
Mentre usciamo passa di lì il fratello di Silvia che ci suggerisce di andare a fare due passi nel parco e visitare la villa che è aperta. Ci incamminiamo, un po' a fatica a causa della mia gamba che non è ancora al top, e raggiungiamo attraverso un bel parco secolare Villa Aggazzotti.
Se volete vede qualche foto per farvi un'idea: http://www.aggazzotti.it/villa.htm
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http://www.aggazzotti.it/vstoria.htm
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Villa Maria al Tiepido, conosciuta come Villa Aggazzotti dal nome dei proprietari, fu costruita alla fine del secolo XIX da Francesco Antonio Maria Aggazzotti (1811-1890).
E' detta Ca' Bella, a ricordo di un preesistente Casino Padronale, situato nel luogo in cui oggi si estende l'ampio parco.
Conserva il nome Ca' Bella anche tutto il complesso rurale attiguo alla Villa, fatto costruire anche questo da Francesco Aggazzotti.
Il figlio Luigi nel 1892 incaricò Andrea Becchi, pittore e scenografo carpigano di prestigio, di decorare le sale della Villa.
Nel parco è situata una cappella fatta erigere dopo la prima guerra mondiale. All'interno una lapide sopraporta ricorda i caduti della famiglia Aggazzotti nel conflitto 15-18.
Due colonnine in marmo decorano l'altare in muratura a vista.
Questa villa merita sicuramente una capatina, d'estate magari, dentro è freschissima e ci si può perdere nelle sue sale affrescate e ottimamente tenute, sognando col naso all'insù. Credo che a chiunque verrebbe voglia di vivere in campagna, c'è una pace e una tranquillità che fanno invidia, solo il rumore del vento e il cinguettio degli uccelli. Peccato che nel sito non ci siano le foto delle stanze dipinte, così siete invitati ad andare a vederle di persona.
Usciti dalla villa, abbiamo aggirato una zona in ristrutturazione, dove è presente una serra con bellissime piante in vendita e poi di seguito, mentre ci accingevamo a raggiungere la GROGCAR, i recinti degli animali domestici dell'Agri. Un somarello simpatico e ridanciano che mi ha fatto vedere la sua perfetta dentatura anteriore mentre gli accarezzavo il muso, le anatre giganti, enormi, che al nostro passaggio hanno cominciato a starnazzare a più non posso, i germani reali, le faraone, le caprette e …. dulcis in fundo, un gallo con la sua corte di galline pregiate. Sì pregiate, perché la madre della Silvia è una nota allevatrice di “gallina modenese”:
http://www.ermesagricoltura.it/wcm/ermesagricoltura/rivista/2008/0708/ra080708110r.pdf
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Alla fine rientro a casa, soddisfatto per una bella giornata e un'ottimo pranzo.
A-v salut magnadôr bóss, arváddres….
Consigliatissimo!!
[cioz]
03/05/2009