"Oh, ma quanto piove!"
E' domenica mattina, anzi mezzogiorno, e l'allegra famigliola è inscatolata dentro la mini con direzione boh.
Non abbiamo perso le vecchie abitudini.
Eddie è insaccato dentro il suo seggiolo e se la dorme di brutto mentre io e l'ele siamo in collegamento diretto tramite lo specchietto retrovisore.
E' carino parlarsi così, le rapide occhiate attraverso lo specchio ti danno una dimensione quasi più intima, della serie ci sentiamo solo noi due... carino.
Dopo aver passato in rassegna buona parte delle colline modenesi, prendiamo la via di casa quando siamo a Vignola.
Un paio di strade basse e viriamo per San Vito.
Le goccie di pioggia si sono trasformate in piccoli e robusti gavettoni e lo si capisce dal crescente tamburellio che udiamo sopra le nostre teste.
Mi piace "sgirandolare" con la macchina sotto la pioggia, anche in questo caso mi pervade un sentimento di complicità, siamo al riparo ed al calduccio mentre là fuori infuria la bufera!
Mi piace.
Il pupo continua nel suo personale colloquio con gli angeli, fatto di smorfie e sorrisi, mentre i due genitori canticchiano "Splendida giornata" di Vasco in versione "a cappella".
C'è un motivo per cui non smette di piovere!
Passiamo davanti allo spaccio di bianca modenese ed alla vista della muccona bianca all'entrata del vialetto il mio stomaco si rivolta come la folla rivoluzionaria per la presa della Bastiglia... FAMONA
Però Eddie è troppo piccolo per portarlo al ristorante con i tempi lunghi tipici della domenica a pranzo, perciò aumento i giri del motore per arrivare prima a casa.
"Dai Frittella, ma cosa fai?
Non vieni a trovarci quì ai laghetti da Guido?
Daiiii"
E' il canto delle tigelle dello stretto di San Vito, ed hai voglia ad incatenarti al volante come fece Ulisse..... non resisto!
La mini volta da sola a sinistra e mi trovo in un nanosecondo davanti alla fontana del parcheggio del ristorante.
L'ele mi guarda basita.
"Don't worry baby" ostento io con effimera sicurezza.
"Torno subito"
Scivolo nella pioggia fino all'entrata ed arrivo al bancone.
Il locale è rigonfio di umanità contadina, tantissimi bimbi e una moltitudine di anziani, manca solo un'orchestrina di liscio!
Un ragazzone arriva dalla cucina ed in maniera gentile mi chiede in quanti siamo.
Parto all'attacco con aria timorosa:
"ti chiedo un favore, puoi farmi una dozzina di tigelle da portare via e darmi un pò di prosciutto crudo?"
L'oste mi guarda dritto nelle balotte degli occhi con fare indagatore, chissà quali domande gli saranno passate per la testa, poi si apre in un bel sorriso disteso e mi dice: "Fà te! Lo dico subito in cucina"
Fantastico.
Dopo pochi minuti mi porge un sacchetto con le crescentine fumanti e già tagliate, ed un rotolino con due etti circa di prosciutto crudo.
"Quanto ti devo?"
"Dai, dammi otto euro!"
Vabbè!
La tigella take away mi mancava!
Arrivo trionfante dall'ele tenendo il sacchetto in mano come avrebbe fatto un capo Indiano con lo scalpo di uno Yankee ed il suo sorriso a trentotto carati mi fà capire che è fiera di me!
Il ritorno a Modena è dolcissimo.
L'ele imbottisce le crescentine con il prosciutto, buono e dolcissimo, ed io me le godo fino in fondo.
Croccanti, sode e caldissime.
Chapeau.
Bagnamo il tutto con quello che restava di una Sanpellegrino che avevamo con noi e lentamente arriviamo a casa, dove in fretta e furia prepariamo il pasto per il nostro cucciolo che si è svegliato e strilla per la fame.
Che la fragranza delle tigelline abbia risvegliato in lui l'istinto per la pappa buona?
Adìo Zèmian.
Consigliatissimo!!
[candy]
02/04/2009
Se fossimo stati negli anni 70, voi 3 sareste stata una tipica famiglia Hippy !!
E lo dico bada bene come un complimento.
Siete troppo forti, tigellata nella mini !!!
:)