Un'altra annata "disastrosa" per il tartufo bianco: i prezzi irragionevoli fan venir voglia di "non utilizzarlo"; ipotesi impossibile: piuttosto, non si applica alcun ricarico sulla materia prima che, al prezzo di 3.70 euro al grammo, è servita nella quantità predefinita di 10 g per portata.
"Un consiglio: se siete venuti per quello ed è la vostra unica visita od occasione della stagione, assaggiatelo. Altrimenti dedicatevi agli altri interessanti temi stagionali." recita l'immancabile menù dedicato.
Ed io qui chiuderei la recensione, 5 cappelli e bacio accademico.
Ma vi voglio raccontare il terso meriggio invernale, le colline imbiancate e la strada luccicante che mi hanno portato ancora una volta a quest'amata trattoria. Siamo in cinque, e ci fanno accomodare nella saletta superiore, il cui restyling non ancora terminato non incontra propriamente il mio gusto, anche se è spettacolare e firmato.
Ci offrono una fragrantissima crescenta con pancetta (se calda, sarebbe stata perfetta) e un calice di Pignoletto amabile: lo annuso, lo assaggio, mi innamoro. Mi commuovo al ricordo delle fragoline di bosco lavate col vin bianco della mia non lontanissima infanzia, rubo il vino di mia sorella e chiedo il nome della cantina alla cameriera sorridente: Botti.
Secondo consuetudine, i pani con le farine del mulino "del Dottore" -fra i quali spicca quello alla zucca- accompagnano il nostro pranzo, lasciando il posto alle calde tigelline quando vengono serviti i secondi.
Iniziamo con:
I nostri salumi con sottolio e tigelle: salumi di Mora romagnola di loro produzione; il salame ed il prosciutto sono perfetti.
Battuta di bianca modenese con tartufo scorzone.
Antipasto del giorno, animelle con carciofi (per due): calde, delicate, sfiziose.
I primi piatti:
Risotto Carnaroli al nero di trombetta con sugo di caccia: gusto deciso, una goduria per gli appassionati di selvaggina.
Straccioni di farina semintegrale con carciofi e velo di pecorino: delle enormi pappardelle con julienne di carciofi fritti croccantissimi (la mano asiatica in cucina?), il cui piacevole tono amarognolo si fonde nella cremosa dolcezza del pecorino.
Lasagne al ragù bianco e tartufo scorzone: generose.
Gnocchi di patate al tartufo scorzone: soffici, grossi, gustosissimi.
Botti e le sue fragoline mi hanno incantato: accompagniamo i secondi con il Merlot della stessa casa.
Guancia di vitella brasata al Barbera con purè e cipolle croccanti: carne tenerissima ed aromatica, purè magistrale.
Controfiletto tiepido al coltello su grassagallina con scorzone e olio extravergine di Romagna: materie prime eccellenti, piatto ottimo, la perfetta scappatoia per chi non gradisce la corte e gli umidi.
Selvaggina del giorno: lepre con patate al pomodoro e frutta con la saba.
Il futuro "pollo Samoggia" al forno con le patate (divino!), il petto alla griglia, "il resto" in salsiccia con finferli e pomodori. Il sale grosso sul petto era un po' troppo per me, che trovo salate perfino l'acqua minerale; ma è probabile che il difetto sia intrinseco al mio palato.
Il maialino brado di Mora Romagnola in tre cotture con tortino di cipollotto: ho sgraffignato, al mio solito, il fegatino
Non ci manca il coraggio, e chiediamo due piatti completi di degustazione di formaggi, uno dei quali servito con miele di castagno e confettura di pere: li accompagna il caldo pane integrale con frutta secca. Spiccano tra gli ottimi Parmigiani la toma, il pecorino di fossa e un prepotente erborinato.
Immancabile il sorbetto che annuncia il dessert: il Lambrusco cede il posto a frutti esotici e Madera, che non fanno la mia felicità; provoco l'ilarità dell'intero tavolo sostenendo che sa di nigiri di tonno
Dessert:
Torta di noci e cioccolato con zabajone montato (per due): non mi ha conquistata, ma conquistarmi con i dolci è difficile. Infatti chi l'ha mangiata ne è stato entusiasta.
Pera al vino rosso con gelato al caramello: il dessert per i gentiluomini d'una volta, il gusto deciso e la dolcezza nel boccone di gelato.
Gelato alla crema "d'altri tempi" (per due): insuperabile, perfino stavolta che mi è sembrata più leggera del solito. Verrei solo per questa delizia!
Chiudiamo con due caffè, accompagnati dagli spumini.
Il conto è di 55 euro a testa, contando le tre generose brocche d'acqua, ottimamente spesi per una cucina onesta in tutti i sensi, in cui i sapori antichi giocano sorretti da una innegabile capacità tecnica.
Imperdibile!!!
[GROG]
18/01/2009
E' un bel po' che non godo del tartufo.....rimembro il lontano 1979...avevo a mano una ragazzotta del pesarese conosciuta all'università a Modena, aveva uno stretto parente che trafficava col tartufo di Acqualagna, mi mollò dopo un annetto perchè asseriva che stavo con lei solo per il tartufo..... me lo sono sempre chiesto anch'io.