Approfittando della splendida giornata e dell'assenza del vorace figlio lanciatosi in degustazioni extrafamiliari ho estratto dal garage la mia fiammante Bonneville Black e, in compagnia di una perplessa moglie mi sono recato a Monteveglio alla Trattoria del borgo dove eravamo riusciti a prenotare due posti secchi grazie ad una disdetta 24 ore prima.
Il giro in moto è stato solo in parte rovinato da un traffico domenicale lento e disordinato... Per fortuna le aspettative culinarie non sono andate minimamente deluse
Il locale è situato in un delizioso borgo medievale che, data la vicinanza a strade principali, è meta di turismo domenicale.
Tutt'altra atmosfera se vi capita di andarci in giornata feriale.
Il locale è piccolo intimo, rustico ed elegante veramente gradevole ricco di particolari architettonici autenticamente antichi.
Siamo stati fatti accomodare nella sala più in basso ad un tavolo molto ben apparecchiato e di dimensioni più che sufficienti. Il servizio è professionale e abbastanza veloce (eravamo tra i primi arrivati). Ci vengono subito offerte due fettine di un'ottima frittata con cipolla ed aceto balsamico assieme al cestino del pane veramente speciale (grissini fatti in casa con vari sapori soffici e croccanti e pane sciocco buonissimo)
Nel menù scegliamo due antipasti a base di soufflè di zucca in salsa di parmigiano con prosciutto croccante ed aceto balsamico: splendida presentazione ed equilibrata sinfonia di consistenze e sapori. A seguire due primi: tagliatelle di farina di castagne con funghi porcini e strigoli con verza e fagiano assolutamente perfetti, il primo più delicato, il secondo più saporito, non saprei quale consigliare..
Personalmente non ho resistito ad una porzione di trippa alla bolognese servita con crostoni tostati con olio di Brisighella, mentre la consorte ha optato per il piatto forte del locale: ganassino al barbera con patate arrosto e deliziosa cipolla al forno con aceto balsamico. Anche in questo caso una scelta sarebbe assai ardua eccellenti entrambi.
Per concludere degnamente due dessert speciali: cremoso di cioccolato fondente con crema di pere e croccante al sesamo ed un semifreddo di liquerizia con latte all'anice entrambi risultati gradevolissimi e molto originali in un campo dove spesso i ristoranti cadono nello scontato.
Una bottiglia di acqua naturale ed un ottimo lambrusco grasparossa corte Manzini accompagnano un ottimo pasto.
Conto totale di 80 euro molto ben spesi per una cucina che mantiene il buono della tradizione con note di innovazione indovinate.
Imperdibile!!!
[joy]
16/11/2008