Sono venuto alla trattoria Secchia, con la mia compagna ed una coppia di amici: era tanto tempo che ero incuriosito di conoscere la cucina di questa vecchia trattoria delle campagne modenesi, peraltro rinomata , ma che non avevo mai provato prima. Dopo che la coppia di amici, clienti da tempo, avevano fatto la prenotazione con congruo anticipo (al giovedì precedente), siamo riusciti ad ottenere un tavolo per la sera di sabato 25 Ottobre 2008. La trattoria si trova ad una decina di chilometri dal centro di Modena, addossata all'argine del fiume Secchia, nel comune di Soliera, in piena campagna, adiacente ad un piccolo hotel e con discreta comodità di parcheggio. Il locale consta di due sale con tavoli in fila attigui uno all'altro, concedendoti così una privacy praticamente nulla, con un arredo discreto e abbastanza pulito e moderno, rivestimento in legno alle pareti classico da trattoria di campagna. Sui tavoli tovaglie a quadrettoni, coltello, forchetta, tovagliolo in stoffa e un solo bicchiere. Il servizio è svolto da due o tre persone, fra cui il proprietario che ti enumera i piatti disponibili a voce ( ma c'è anche il menù), servizio che si rivelerà poi al limite della sufficienza per i tempi d'attesa dato l'affollamento del locale. Dopo una ventina di minuti dall'ordine, ci portano, non contemporaneamente, i primi: tortellini in brodo, tagliatelle al ragù (piatto forte del locale) e tortelloni di ricotta e spinaci al burro e salvia: buoni i tortellini, ottimi tagliatelle e tortelloni: sono tutte paste sicuramente non industriali e curate nella cottura e nei condimenti. A seguire abbiamo ordinato, solo per due persone, faraona arrosto, costine di maiale al forno, cipolle in agrodolce e patate arrosto. Ci portano il tutto, che risulta poi essere quasi abbondante per tre persone: ottime le costine e buona pure la faraona. La cena purtroppo è disturbata dal vocio potente dei commensali, tale da rendere difficoltosa la conversazione, ma garantendoti così la quasi totale privacy, per la quale all'entrata avevamo temuto. Alla fine ordiniamo un paio di caffè e una grappa, niente dolci, che ci avevano detto fatti in casa e probabilmente buoni, perché proprio non ce ne stava più: li proveremo un'altra volta, magari venendo qui una sera non di fine settimana per evitare la confusione. Con un paio di bottiglie di acqua minerale e una bottiglia di Cabernet delle colline bolognesi (buonino) ci chiedono 70 euro in quattro, meritati per come e quanto ha fatto la cucina: buono il rapporto prezzo/qualità. Do 3 cappelli più che altro per il locale rumorosissimo e non certo di classe, e non per la cucina che ne meriterebbe anche 4.
Consiglio comunque a chi desidera provare questa trattoria di prenotare sempre con largo anticipo.
Consigliato!
[Frittella]
04/11/2008
per caso vi hanno sistemato nella saletta piccola a sinistra rispetto all'entrata?
Se sì hai tutte le ragioni per definirlo rumorosissimo!
Nella sala grande invece il rumore solitamente è sotto controllo, salvo trovare a tavola Attila e gli unni...