In questa nuvolosa giornata che presagisce l'autunno, abbiamo sfidato l'Appennino, e, annidata tra i boschi di querce sul fiume Panaro, di là dall'omonimo ponte, abbiamo avuto la gradita sorpresa di trovare l'antica magione di pietra che ospita l'osteria di Ponte Samone.
L'ambiente è piacevolmente rustico, luminoso e (avendo avuto la fortuna di un tavolo alla finestra) panoramico.
Abbiamo iniziato, come si conviene, con i tortellini in brodo, piccoli piccoli e deliziosi.
Una sola porzione in due di gnocco e tigelle, ma sono stati così gentili da portarne spontaneamente un po' di più: e ci voleva, per accompagnare l'abbondante misto di salumi (ciccioli, coppa, pancetta, salame, prosciutto), buonissimi, un po' salato il prosciutto.
Il gnocco era del tipo morbido che non si sbriciola, anzi, si scioglie in bocca; sottili come si conviene le tigelle, azzeccato il mix del pesto, leggero, gustoso e non agliato.
La zuppa inglese, su cui tanti scivolano, era del tipo casalingo: leggermente fluida, senza stucchevolezze, lasciava libero campo in ogni boccone al deciso contrasto dei sapori naturali del liquore, della crema e della cioccolata.
Impeccabile la crème caramel.
38,50 euro compresi acqua, due caffè, un nocino e 10 tigelle con pesto da portare via (per soli 3 euro): valeva davvero la pena di varcare quel ponte!
Consigliatissimo!!
[Piggo]
28/09/2008