Torniamo sempre molto volentieri alla Collina dei Celti e, come già diversi anni fa, ci torniamo per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo.
Quest’anno ho prenotato “alla cieca”, senza conoscere il menù proposto, come diceva una certa pubblicità “la FIDUCIA è una cosa seria che si dà alle cose serie”, aggiungo “anche alle persone serie”.
Come di consueto arriviamo con un certo anticipo, la cena inizierà alle 21:00, ma questo ci permette di fare due chiacchiere prima dell’arrivo delle portate.
E visto che ci siamo, nella breve attesa, ci viene servito un cestino con tre tipi di pane diverso, la cosa “deleteria” è che la stria è calda e viene fagocitata in un baleno.
Oltre all’ acqua, dalla lista dei vini scelgo, da uve Sangiovese, un ottimo Sanrosé dell’Azienda Agricola TerraQuilia di Guglia che MI accompagnerà per tutta la cena e terminerò “in solitaria”.
Si parte con gli antipasti:
Cestini di briseé con uovo, pancetta e parmigiano, semplice, ma gustoso e saporito e pure bello da vedere, magari l’uovo brinato può non piacere a tutti ma, a mio avviso, un’ottima partenza;
sfogliatine di salmone su salsa di erba cipollina un classico che ci sta sempre bene anche se il menù della serata è più “di carne”.
Proseguiamo con i primi:
Ravioli di farina di castagne, ripieni di patate e speck, su salsa di spinaci e prezzemolo di un bel colore marrone, delicati, ottimo il ripieno in cui lo speck si sposa a meraviglia con la patata, simpatico anche la base verde che dà colore;
a seguire quello che per me è stato il piatto principe della serata, Risotto al taleggio profumato all'arancio un matrimonio veramente ben riuscito fra il cremoso taleggio ed la dolceagra arancia, cottura e mantecatura perfetta, standing ovation.
E via con i secondi:
diciamo che nutrivo molte perplessità su faraona alla melagrana con stufato di cipolle rosse di Tropea , non amo il pollame, men che meno se ha le ossa, invece mi sono trovato davanti una preparazione tenerissima che si staccava dall’osso “solo a guardarla”, anche la composizione del piatto, la mezza melagrana che conteneva la cipolla, faceva parte della serie “anche l’occhio vuole la sua parte” ;
e per finire il classico cotechino con lenticchie , se proprio vogliamo fare l’appunto, le lenticchie avrebbero potuto essere più saporite in quanto il cotechino era molto delicato.
Ed ora ho un piccolo vuoto, non ricordo se abbiamo prima brindato alla mezzanotte con un ottimo spumante brut oppure se prima abbiamo gustato il Semifreddo al pistacchio con fonduta di cioccolato fondente, in ogni caso è un particolare di poca importanza.
Sicuramente ho terminato con un discreto caffè!
Cosa dire che io non abbia mai detto commentando La Collina dei Celti? Abbiamo: Professionalità, Qualità, Simpatia, diciamo che, che come locale, si è sempre dimostrato all’altezza della situazione ed io ci torno sempre volentieri.
Ci sto sempre bene e faccio sempre volentieri anche due chiacchiere, più o meno costruttive, in amicizia e grazie Guido ed Elena per il vino gentilmente offerto.
Imperdibile!!!
[tata]
16/01/2020