VI tappa del Palio 2019, Agriturismo Casa Gianino. L'Agriturismo è stato ricavato dal recupero di un antico convento risalente al 1533, a mio avviso una location stupenda.
Siamo in dieci, tutte “facce conosciute”, Testapelata, Maurig, Scanna, Il Povero Marco, Joy, Emmaphil, Gherta, Tata, Mara e relativa mamma.
Veniamo sistemati in una stanza di sasso al piano interrato, un paio di tavolate da 10 ed una per una coppia che pasteggerà a Cocacola!
Noi invece facciamo precedere il tutto da un eccellente spumante millesimato Bellei, a seguire alcune bottiglie (3) di Concerto, ottimo lambrusco reggiano di Medici Ermete e, per non farci mancare nulla, una bottiglia di Teroldego (e che Teroldego) Sangue di Drago, dell’Azienda Agricola Marco Donati, scelta azzeccatissima di Maurig ( …e chi sennò!)
Tavole ben apparecchiate, tovagliato in stoffa, doppio bicchiere, doppia forchetta, posti comodi e larghi.
Optiamo per un menù degustazione che comprende tutto quello che ci viene offerto: altrimenti che degustazione sarebbe?
Partiamo con …….un’ insalata verde per Gherta.
Falsa partenza, riprendiamo, partiamo con un leggerissimo antipastino “ad personam” comprendente cinque gnocchini fritti, un crostino ai funghi porcini, una scaglietta di ParmigianoReggiano, un paio di fette di salame ed un paio di fette di coppa, tutto ottimo e gustoso.
E quindi via con i primi, stupefacenti tortelloni conditi ai funghi porcini, qualcuno li ha preferiti burro e salvia: a mio personale parere un perfetto equilibrio pasta/ripieno.
A seguire maccheroni al torchio con sugo di cinghiale, semplicemente “spettacolari”, tanto da approfittare di un rinforzo “di passaggio”, così come era già successo per i tortelloni.
Passiamo ai secondi: più che discreta la tagliata, leggermente rosata (per qualcuno “al sangue”), tenera, accompagnata da ottime patate al forno; ottimo anche l’umido di cinghiale (stretto parente del sugo dei maccheroni) accompagnato da crescentine montanare che sono scomparse in brevissimo tempo.
Chiudiamo con i dolci: mascarpone, mousse all’ ananas, torta di ricotta, come al solito “non sono rimasti prigionieri”.
Alcuni caffè e tre grappe per completare un piacevolissimo pasto in compagnia.
Per la location da favola, il menù proposto, il servizio (sempre presente, mai assillante e, soprattutto, con tempi cadenzati ad hoc) ed il prezzo finale di trentaquattro euro a testa, opto per il massimo dei voti ed il giudizio: IMPERDIBILE !
Se poi ci vogliamo aggiungere l’ottima compagnia, rischiamo di sforare in un “qualcosa in più”.
Ritornando al Palio, la media generale è risultata 9,11 (mica male).
Imperdibile!!!
[maurig]
04/11/2019