Palio della Tagliatella 2° round !
E fu così che una “diatriba” nata quasi per scherzo sta diventando un appuntamento di quelli “cui non si può mancare”.
Ed infatti abbiamo nuovi amici che si sono aggregati rispetto al primo appuntamento: c’è Aldo (amico di Mara e Maurig), c’è Betty1, c’è Joy, soprattutto ci sono Bina & Moroso (che si chiama Guido), e poi i “soliti noti”…..Testapelata (cui è stato concesso l’onore della recensione), Norby, Vejo e Giorgio, Gherta, Golosona e Gatto Chiatto, Tata e Il Povero Marco, Maurizio & Mara e se ho dimenticato qualcuno è dovuto agli ottimi vini della Cantina Settecani che hanno accompagnato il “frugale” pranzetto, un Sorbara ed un grasparossa che hanno ben figurato!
E si parte con un graditissimo antipasto di salame che viene spazzato via con il pane che era stato portato in accompagnamento, personalmente l’ho assorbito senza!
E come per incanto ecco a seguire le tagliatelle al ragù che, anticipando il verdetto finale, hanno ottenuto un voto medio globale di 8,06: sicuramente penalizzate oltremisura dal fatto che una pasta molto sottile preparata per sedici persone ha oltrepassato di qualche secondo la cottura ottimale, al limite dello “stratosferico” (aggettivo che uso senza parsimonia) il ragù, sia come sapore che come quantità.
E mentre qualcuno, in luogo del secondo, bisserà il piatto, l’allegra combriccola deciderà per un piatto misto di galletto, faraona e costine accompagnate da cipolline (ottime) e patate fritte (spazzate via senza alcun senso di colpa).
Mi permetto un commento personale sui secondi: tranne rare occasioni non amo la carne di volatili ed affini, tant’è vero che mi sono accontentato delle ottime e tenerissime costine, poi ho costretto l’amica Tata a tagliarmi un pezzo di petto di faraona cui ha aggiunto un tocco di pelle: grazie Tata, un ottimo boccone che potrei, in futuro, bissare.
A completamento anche un assaggio dell’ aceto Balsamico di produzione Vejo.
E per concludere dolce: dalla zuppa inglese (non troppo liquorosa) al mascarpone, al dolce mattonella (non mattone) bella spumeggiante e nemmeno troppo pesante, nei piatti non è rimasto nulla….e non poteva essere altrimenti.
Alcuni caffè e caraffe di nocino e limoncello per tutti concluderanno la “leggera pausa pranzo”.
Riavvolgendo il nastro: locale sulla strada, dotato di ampio parcheggio, ambiente rustico che magari sente lo scorrere degli anni ma rispecchia la trattoria di un tempo, oste cordialissimo e simpatico, personale un po’ naif, senza troppi fronzoli ma essenziale, preciso veloce.
Il piatto protagonista, servito in porzione abbondante, che ha risentito di un errore di tempistica ma, nel complesso, è stata l’unica sbavatura che però, non permette il massimo dei voti.
Anche sul prezzo nulla da ridire quindi…appuntamento al 3° round !!!
Consigliatissimo!!
[gi]
04/11/2017