Ieri sera a Modena c'erano 40 gradi.
Nonostante il fatto io sia un sostenitore della teoria che "'d'estate ci vuole il caldo", ieri abbiamo veramente esagerato.
Dovendo portare a cena fuori alcuni colleghi, decido di prenotare in collina, senza illudermi di trovare il "fresco", ma sperando almeno di non trovare ancora pià caldo.
Dopo varie telefonate a vuoto a causa della chiusura per turno o per ferie dei posti da me abitualmente frequentati, decido per la mitica "Bolognina".
I più giovani devono sapere che la Bolognina negli anni '90 era tristemente famosa per l'abitudine, di alcuni fra i suoi maleducati frequentatori, di terminare le cene lanciandosi cibo, tovaglioli e provocando anche danni al ristorante. I gestori di allora (che non so se siano gli stessi di oggi) accettavano tutto questo, ricaricando i danni sui conti e abbassando la qualità del cibo e del servizio.
Mi dispiace dirlo, ma la nomea era quella di un "postaccio" e per questo motivo sono circa 25 anni che non ci metto piede.
Ma le cose sembrano cambiate e confermo la prenotazione per 4, in un tavolo rigorosamente all'aperto alle 20:15.
Il gestore al telefono mi parla di un prezzo fisso di 20 euro testa.
Ci presentiamo puntuali.
Il luogo è allegro e curato. Tanti tavoli apparecchiati con tovaglie bianche e rosse, una bella casa color arancio vivo ristrutturata e piena di fiori color fucsia.
Un cartello all'ingresso sulla strada sembra però mantenere i legami con gli anni '90, recitando testualmente: "Ehi tu, se male vuoi mangiare e bere da star male, alla Bologna devi andare"...
Non male come strategia di marketing!!!
Il menù è recitato a voce, ci sono 4 o 5 primi e altrettanti secondi tutti molto tradizionali: tortellini in brodo, alla panna, tagliatelle al ragù, tortelloni al burro e salvia e al ragù. La cameriera si è resa disponibile nel comporre bis e tris.
Gnocco, tigelle, frittelle di baccalà, coniglio in umido, grigliata di carne. In qualche tavolo abbiamo visto portare anche un misto di formaggi.
La nostra ordinazione:
- 3 tortellini in brodo, da veri eroi della modenesità, visto il caldo impressionante.
- 1 tortellone al ragù (per il più vigliacco di noi)
Prosuguendo con:
- 2 gnocco e tigelle con salumi, lardo e pinzimonio.
- 2 porzioni di frittelle di baccalà.
Da bere:
- 1 bottiglia di lambrusco Grasparossa "della casa" al quale seguirà 1 bottiglia di un non ben identificato bianco frizzante.
- acqua nat e gas
Veniamo al sodo: con una punta di stupore, tutto quanto era veramente ben cucinato. I tortellini fra il buono e il discreto, sicuramente in linea di quelli della maggiorparte dei locali di Modena e provincia che se li fanno pagare molto più cari.
I tortelloni, a detta del mio collega, erano anch'essi buoni, con un ragù di tutto rispetto e un ripieno bianco, quasi interamente di ricotta.
Gnocco buono, tigelle ottime, superiori a quelle di locali più in zona ben più rinomati.
Le frittelle di baccalà invece erano al top: ben fritte, fatte con il baccalà sminuzzato nella colla, esattamente come quelle che fa mia mamma, quando le vengono bene.
Anche il salume mi è sembrato di qualità: ciccioli, salame e prosciutto crudo.
Il pinzimonio era stato richiesto ricco di cipollotti e così ci è stato portato.
Durante la serata abbiamo chiesto un rinforzo di tigelle e la nutella per tentare di mitigare il sapore di cipollotto (del resto ce la siamo cercata).
Compreso nel prezzo ci sarebbe anche il dolce... io salto, ma i miei 3 compagni scelgono 1 ciotola di amarene sciroppate, un sorbetto al limone e 1 crostata.
Tutto è stato apprezzato, io ho assaggiato solo le amarene, che erano proprio come quelle che facevano le nonne, belle "brusche" con l'aggiunta di poco zucchero.
3 caffé chiudono la bella serata.
Al momento del conto il gestore mantiere la promessa: 20 euro a testa, tutto compreso.
La serata è stata veramente una bella sorpresa. La Bolognina ha riacquistato ai miei occhi la sua dignità, con una cucina supercasalinga molto efficace, un servizio giovane e gentile e delle porzioni abbondanti nei primi, misurate nei secondi, con sempre la possibilità di richiedere un rinforzo.
L'unica nota veramente dolente è il vino: il grasparossa della casa è veramente rustico, ruvido, pieno di difetti e appena sopra la soglia della potabilità. Il bianco è meglio, tant'è che a quest'ultimo mi sono dedicato per tutta la cena, senza lamentarmi più di tanto.
Mi suona strano che non siano disponibili altri vini all'infuori che questi due, nemmeno a pagamento...
Nell'assegnare il giudizio ho tenuto conto, oltre che della cucina e della bella location, anche del prezzo. Lo sforzo di rimanere entro i 20 euro deve essere, a mio parere, ricompensato con 4 cappelli.
Consigliatissimo!!
[lo zio]
03/08/2017