Erano vent'anni che non tornavo qui. La Zelmira la ricordavo come un ristorante di cucina modenese di livello, con una particolare attenzione ai piatti di carne. Da allora l'arredamento è un po' cambiato, ma sempre comunque elegante, colori pastello alle pareti, ambiente intimo, completo il tovagliato, non manca il lume al tavolo per rendere più romantica la cena. Il personale è veloce ed educato. Il menù comprende piatti di terra e di mare con qualche escursione nella cucina emiliana, buona la cantina. Primo dato sgradevole, il tavolo era sistemato proprio di fronte all'entrata. E' vero che cìè una doppia vetrata con un piccolo atrio in mezzo per ridurre il freddo quando entra o esce qualcuno,ma qualcosa si sente sempre, e non è obiettivamente il massimo, forse quel tavolo non andrebbe messo proprio lì, almeno in inverno. Come apristomaco si portano due sformatini di patate e poi arrivano col cestino del pane che comprende gnocco ingrassato e grissini di cui una varietà al sesamo. Come primo Angela sceglie le trofie con salsiccia e fave : bella la presentazione, ma tutto sommato normale il piatto, senza infamia e senza lode. Io ordino i gnocchetti di ricotta e zafferano in vellutata di piselli e con striscioline di culatello croccante : anche il questo caso bella la presentazione con la differenza che invece il piatto è decisamente originale e di ottimo livello, delicato con un indovinato mix di accostamenti. Ordiniamo poi due secondi di carne, data la tradizione del locale. Mia moglie si fa portare degli spiedini di manzo avvolti nella pancetta e guarniti con verdure, carne tenera, discreti anche se non memorabili. Io invece mi dirigo al filetto di angus alla salsa al lambrusco : filetto cotto alla griglia e in una parte bruciato, a cui è stata aggiunta in un secondo tempo la salsa. A mio avviso avrebbero dovuto cuocerlo in padella mantecandolo bene con la salsa, così invece il piatto è riuscito monco, con la carne, peraltro amara dove risultava bruciata, per niente amalgamata alla salsa al lambrusco. Come contorno patate al forno, al solito dolci come ormai ti capita di assaggiare dappertutto (Ma sono patate OGM? E che fine hanno fatto le patate di Montese? )Da bere un buon Lagrein Cantina San Michele Appiano 2014. Concludiamo con due caffè. Cena in chiaroscuro, alcuni piatti buoni, ottimi ad esempio i gnocchetti, altri così così, il mio filetto poi decisamente insufficiente. Peccato perchè dalla presentazione delle portate ci si poteva immaginare qualcosa di più. E poi. un conto non commisurato alla qualità di quanto mangiato, con un rapporto Q/P non buono. Serata storta. Ci siamo consolati rimirando, nella vicina Piazzetta San Giacomo, la bellissima Ninfa di bronzo di Graziosi.
Buono
[Rolando]
02/11/2015