Osteria del Macellaio, una premessa è d’obbligo: per poter mangiare dell’ottima carne ad un prezzo competitivo occorre prenotare con 4/5 mesi d’anticipo che salgono anche a 8/10 se la scelta cade su un fine settimana; già questo fatto non lo fa entrare in uno dei miei ristoranti preferiti, ma visto che la prenotazione l’hanno fatta altri (a dicembre) e sono stato coinvolto, sono andato ben volentieri.
Ambiente fatto di vari ambienti (intesi come stanze), la speranza è sempre quella di non trovarsi assieme a “caciaroni” ed affini, altrimenti si rischia, vista la pessima acustica, di non riuscire a dialogare, ma di ascoltare i “BEEP” degli altri: stavolta è andata benissimo.
Il tovagliato è di stoffa e questo è già un punto a favore, esistono cinque menù che variano da 25 a 35 euro compreso dolce, bevande e caffè, logico che se si va su bevande particolari, come è stato nel nostro caso, il prezzo lievita.
Scegliamo il menù n.5, 35 euro, comprendente antipasti, tagliere di salumi, grigliata composta da Costata e tagliata di Mora Romagnola e filetto di Rossa Reggiana e contorni.
Dimenticavo, appena seduti al tavolo troviamo un cestino di pane, un piattino di ciccioli così così e un cestino di gnocco al forno riscaldato che viene spazzato via non tenendo conto di tutto quel che sarebbe arrivato.
Da bere, birra artigianale del Birrificio Italiano, otto bottiglie da 0.75 (in cinque), Tipopils, Bibock, Amber Shock, birra di ottima qualità che però viaggia a 11/12 euro a bottiglia.
Avrei bevuto volentieri del morellino di Scansano che era comprese nel prezzo, ma dato che io ho scelto il tipo di menù………….ho dovuto adattarmi alla scelta altrui.
E via che si parte altrimenti non arriviamo in fondo.
Crostino del macellaio: crostino con salsiccia e stracchino, gustosissimo;
Piatto di luganega alla griglia a tocchetti: quantità industriale, ben cotta, molto sapida;
hamburger con fonduta di parmigiano-reggiano: uno, da condividere, per il mio gusto fin troppo cotto;
battuta al coltello (non so di che razza bovina): da leccarsi i baffi;
Carpaccio (per la razza bovina vedi sopra): tre fettine a testa, condito con un filo d’ olio, pepe e sale ed altro olio sono in tavola;
Bastoncini di tosone avvolti in una fetta di pancetta con condimento di aceto balsamico: leggermente fondenti, un mix azzeccatissimo “che ne mangerei una teglia”.
Ed arriva anche il tagliere di salumi, prosciutto stagionato, salame, coppa, pancetta, mortadella, in tutta sincerità nulla di particolarmente memorabile, peccato non avere più il gnocco di cui ho parlato all’inizio.
Saremmo quasi a posto e manca ancora il piatto principe.
Arriva una grande fiamminga contenente la costata tagliata a fette, due filetti, la tagliata e tantissime patate arrosto, cipolla, zucchine e melanzane grigliate.
Partiamo con le verdure che non sono niente di speciale, anzi le cipolle sono pure freddissime.
La carne invece è tenerissima ed a cottura media, filetto fantastico, ottima la tagliata così come la costata.
Facciamo passare qualche minuto e passiamo al dolce, io opto per un discreto e burroso fac-simile di dolce mattone e termino con un discreto caffè.
Locale alla buona, servizio celere ed attento, mi permetto di sottolineare che avere a disposizione un numero limitato di menù molto simili fra loro facilita, e non poco, cucina e servizio in sala, effettivamente l’unico problema l’abbiamo avuto sull’ordinazione di una bottiglia di birra.
Carne ottima, prezzo praticamente “calmierato”, se non si esagera col bere.
Siamo al limite del consigliatissimo, ma niente di più: l’imperdibilità è un’altra cosa.
Consigliatissimo!!
[Jimi Hendrix]
12/04/2015