Già la recensIone di Bina mi aveva fatto sobbalzare, la successiva di Tranzollo non ha fatto che orientare l’ago della bussola verso Formigine.
Un’occhiata al sito, due battute su FB e via con la prenotazione, per quattro, tramite mail.
La risposta è di una correttezza incredibile: “ho due tavoli piccoli che posso unire, sarete un po’ più stretti che in un unico tavolo”.
Ci sentiamo anche telefonicamente e confermiamo che non ci sono problemi.
Big snow è in agguato la notte fra giovedì e venerdì rischia di mettere in forte dubbio la cena, in realtà le strade sono pulite, qualche problema di parcheggio ma alle 20:30 siamo seduti a tavola e, sorpresa, in un tavolo da quattro!!!!
L’ambiente è piccolo, mi permetto di “plagiare” la descrizione di Bina: soffitto con travi a vista, 2 pareti in mattoncini e una dipinta di rosso (l'altra ha le vetrate); lampadari colorati, vasi con piantine vere sui tavoli, tavoli e sedie rustiche, tovagliato in carta.
In una parete attrezzata un vasto assortimento di ottimi vini e grappe.
Simpatico, professionale e preparato il proprietario, altrettanto preparata e professionale la ragazza che serve in sala.
Ci vengono consegnati il menù, stampato su carta da pacchi e la carta dei vini.
Riguardo al vino, bevo solo io, e vado di “mescita”, alla fine saranno un paio di calici di Scantianum Toscano della Cantina Vignaioli del morellino di Scansano, uno splendido rosso, morbido, fresco e dai tannini rotondi.
Gli altri commensali annegheranno la cena con tre bottiglie di acqua gassata e non.
Ed ora via con le ordinazioni.
Dalla lista delle bruschette ci orientiamo su quelle stracchino e ciauscolo, pane casereccio, ben abbrustolito, il sapore delicato dello stracchino che stempera quello più forte del ciauscolo, questo salume spalmabile, tipico dell’alto maceratese, di cui sono da anni un estimatore.
Aggiungiamo anche un paio di supplì di riso, fritti alla perfezione, con il cuore di mozzarella.
E non possiamo non ordinare una porzione a testa di fiori di zucca, sapientemente impastellati e fritti, con all’interno l’acciughina e la mozzarella, come vuole la tradizione.
Proseguiamo ognuno per la propria strada: madre, tagliata al rosmarino che si rivela ottima anche se non proprio tenerissima; moglie, straccetti di manzo con pomodori pachino e pecorino, grande sorpresa, appetitosissimi, il pecorino dona un gusto unico al piatto, scarpetta obbligatoria; figlio, mezze maniche alla gricia, cottura al dente, guanciale a listarelle, abbondante spolverata di pecorino, piatto semplice ma superlativo; e per me? Mezze maniche cacio e pepe, uno splendido e cremoso condimento a base di pecorino romano con pepe nero macinato al momento, anche qui ci troviamo di fronte ad un piatto tipico della tradizione romana, semplice, rustico, entusiasmante.
Ordino anche un carciofo alla romana che viene gradito, tenerissimo, con la classica mentuccia.
Potremmo fermarci qui, ma un cheesecake ai frutti di bosco ed un invitante tortino di cioccolato con cuore fondente caldo ci fanno terminare nel migliore dei modi la splendida serata assieme a due caffè.
Personale e titolare preparatissimi, piatti tipici della tradizione romana, materie prime di qualità, carta dei vini esaltante, anche il prezzo mi è parso competitivo, fra le altre cose con riduzione da 118 a 110 euro!
Per quel che mi riguarda promosso a pieni voti e arrivederci alla prossima, amatriciana, carbonara, abbacchio, trippa….aspettatemi.
Consigliatissimo!!
[Monny71]
11/02/2015