Un' enoteca con cucina romama a Formigine? Da provare subito! E' ottima la cucina romana, semplice, ruspante ma di sapori forti e genuini, a Modena ce n'è un altro di ristoranti del genere, che ho già frequentato con risultati per la verità altalenanti. E allora diventa d'obbligo fermarsi a Formigine. Poco lontano dal castello, l'Enoteca Romana è un locale piccolino, 26-30 coperti in tutto, ma arredato in modo semplice e simpatico. Come simpatica è la coppia di gestori, disponibili ed educati senza essere invadenti. Locale esaurito, per fortuna avevamo prenotato per tempo.Il menù spazia tra i mostri sacri della gastronomia capitolina, spaghetti cacio e pepe, rigatoni alla carbonara, mezze maniche alla gricia, bucatini all' amatriciana, e i secondi non sono da meno, baccalà fritto, saltimbocca, abbacchio scottadito, carciofi alla romana...Il menù cambia periodicamente, così puoi fare la conoscenza dei sedanini al ragout di rigaglie di pollo, della trippa alla romana, della coda alla vaccinara, delle immancabili straordinarie puntarelle...Ordiniamo, siamo in due, madame ed il sottoscritto, due mezzemaniche, una alla gricia l'altra con broccoli, guanciale, pecorino romano. Buona la gricia, un'amatriciana senza pomodoro, ma ancora meglio l'altro piatto in cui i broccoli danno un tocco originale al tutto combinandosi perfettamente col guanciale ed il pecorino romano. Di secondo Angela ordina una parmigiana di melanzane,molto delicata e leggermente diversa dalla nostra perchè col pecorino romano al posto del grana, e come contorno ordina un piatto di puntarelle condite con aglio e acciughe, da incorniciare, Io mi lancio sull'abbacchio al forno con patate, ottima la carne e ottime, una volta tanto le patate, non dolci come quasi sempre te le servono. Da una lista di vini numerosa e variegata (altrimenti che enoteca sarebbe?) abbiamo scelto un ottimo Cabernet Falesco Vitiano IGT del 2011, ricavato da un viitigno della Tuscia che cresce a cavaliere tra il territorio umbro e quello laziale : vino di personalità senza essere troppo prepotente e con scarsissimi tannini. La cena si conclude con due caffè e due amari "Nerone" all' arancia, offerti dalla ditta.Una bella esperienza, da ripetere in primavera, nella speranza che il menù preveda i favolosi carciofi alla giudia...così da rievocare quella serata incredibile che abbiamo passato al Portico di Ottavia, nel vecchio ghetto ebraico, qualche anno fa.
Consigliatissimo!!
[Jimi Hendrix]
01/02/2015