Il contesto è indubbiamente suggestivo,il piccolo borgo montano di Festà con la sua torre medievale illuminata,la piazzetta silenziosa, e lì vicino il piccolo cimitero. Caratteristico anche il ristorante-locanda, in sasso su due piani. Al piano superiore c'è una saletta ristorazione, accogliente e familiare,peccato che iera sera i termosifoni fossero spenti, magari accenderli visto che fuori c'erano otto gradi....Pareti in sasso, pavimenti in cotto, travi al soffitto. Tovagliato di carta, minimal, personale gentile. Siamo venuti per le tagliatelle di castagne e così iniziamo : veramente buone,ottimo l'abbinamento col prosciutto, un piatto originale e delicato, da provare veramente. Di secondo ordiniamo due polente bramate con funghi, salsiccia e costine in umido, un piatto buono, ma purtroppo non eccessivamente abbondante, Ad accompagnare il tutto due cestini di crescentine, ottime, leggere, non secche e neanche con troppa mollica. Da una discreta lista di vini, soprattutto regionali, abbiamo scelto il lambrusco grasparossa l'Acino Corte Manzini, nostra vecchia conoscenza che non ci ha mai tradito. Poi, giusto per assaggiarli, ci facciamo portare un piatto di funghi fritti da dividere in due : questi invece non mi sono piaciuti, poco saporiti e soprattutto troppo salati. E visto che siamo nel periodo giusto, abbiamo assaggiato il muffin di castagne e cacao, decisamente buono. Terminiamo con due caffè, da dimenticare. Una cena tutto sommato particolare, in un posto particolre, peccato per qualche dettaglio che a mio avviso fa perdere uno-due cappelli ad un locale che potenzialmente potrebbe meritarne di più.
Consigliato!
[PIPPI]
01/11/2014