L'antica Trattoria di Riccò la trovi proprio dietro la chiesa parrocchiale. Muri in pietra, arredata in modo rustico, un gran bancone all'entrata dove campeggia la riproduzione di un famoso affresco di Pompei (ma che c'azzecca? avrebbe commentato Di Pietro), una sala da ristorazione centrale ed un più piccola defilata e coi tavoli intercalati da separè di midollino. Ambiente pulito, cameriera assolutamente cortese. Ci accomodiamo nella saletta piccola, di fianco ad una stufa anni '60 che per la serata era stata accesa. Si sta bene, non c'è ressa, dietro di noi tre avventori con un volpino, nella trattoria sono ammessi i cani, che è stato tranquillo per tutta la sera. Ci dedichiamo al gnocco e alle crescentine. Prima però, vista la stagione, ci facciamo portare un piatto di funghi fritti che ci dividiamo in due : buoni, fritti bene, non pesanti. Arrivano poi le crescentine col gnocco fritto, accompagnate da affettati, lardo e nutella. Crescentine decisamente buone, non secche e con la giusta mollica, gnocco bello gonfio e soffice, sottile e per niente pesante. Buono anche il tagliere dei salumi che comprende prosciutto crudo, pancetta, salame. Come vino ordiniamo un discreto lambrusco grasparossa Corte Manzini Etichetta nera. Non sentiamo la necessità di un dolce, visto che ci eravamo fatti tentare dalla crescentina con la Nutella, che è sempre un bel modo di concludere la cena. Ordiniamo invece due caffè, per la verità per niente buoni, e due nocini, purtroppo con poche noci e molto alcol. Comunque una serata gradevole, un posto tranquillo, una cucina tradizionale senza grandi voli pindarici ma soddisfacente.
Consigliato!
[tata]
06/11/2014