Nei giorni precedenti si è deciso che quest’anno il giorno di Pasqua non si cucina, si va a festeggiare al ristorante greco!
Da qualche settimana la Taverna Mykonos si è trasferita in Via F.lli Bandiera, dove un tempo c’era il ristorante libanese.
Prenoto telefonicamente e ci presentiamo puntuali all’ora di pranzo.
Siamo al pianterreno di una palazzina, ampio parcheggio, all’entrata una splendida botte di legno, ambiente dove il bianco e l’azzurro predominano, qualche quadro alle pareti che ricordano il mare.
Non ci conosciamo, ma un bel sorriso, i rituali auguri ed una stretta di mano mettono a proprio agio.
Tavoli piuttosto ravvicinati, non sono stati tolti i divanetti addossati al muro (retaggio del libanese), l’atmosfera è molto conviviale, diciamo “da taverna”.
Tovagliato in stoffa blu, ma sopra tovaglia in carta bianca e, ahimé, tovaglioli blu di carta.
Doppio bicchiere (tipo osteria), posate, un bel cesto di pane morbidissimo che faccio fatica a descrivere, pare pane del tipo a cassetta ma arricchito da cereali.
E poi per ogni commensale le splendide ed originali uova sode di colore rosso, tutto molto “pittoresco”.
Ci vengono portati i menù, ogni piatto riporta il nome greco accuratamente descritto in italiano, ma noi ci faremo consigliare, non prima di avere scambiato qualche chiacchiera con il tavolo a fianco e soprattutto dopo avere ascoltato attentamente la loro ordinazione……….
Partiamo con una serie di antipasti: Tatziki (impareggiabile salsa di yogurt, cetriolo, aglio), Melitzanosalata (a base di melanzane), Saganaki ( formaggio di capra fritto, veramente stuzzicante), Dolmadakia (foglie di vite ripiene di riso e verdure, servite fredde), Kolokithokeftedes ( polpette fritte di zucchine, assolutamente “da provare”), il tutto accompagnato da pita greca (il classico pane che può ricordare in modo vago una piadina spessa) e, almeno per me, da un bicchierino di Ouzo (il classico liquore dall’aroma di anice, non stiamo parlando di un leggero aperitivo, ma di un distillato da 40° ed oltre) che ci sta proprio bene.
Da bere anche un paio di bottiglie d’ acqua naturale ed ¼ di Retsina, vino resinoso greco che mi accompagnerà per il resto del lauto pranzo.
Dopo gli antipasti, ognuno sceglierà un piatto unico differente cui aggiungeremo una serie di Souvlaki misti ( agnello, suino, pollo, bovino, kebab), sarà un piccolo errore perché saremo già pieni e, soprattutto, avevamo spazzolato le salse, che avrebbero accompagnato alla perfezione questi spiedini assortiti.
Ed ora una “breve” descrizione dei piatti unici:
Agnello arrosto con patate: ben cotto, un pochino grasso, patate molto buone, porzione più che abbondante (mia madre ha gradito moltissimo);
Kleftico: in pratica uno spezzatino di agnello condito con diverse verdure, salse, formaggio ed avvolto in leggerissima pasta fillo, in accompagnamento un letto di insalata greca, preparazione ottima ed originale;
Mussakas: ricetta greca con base di melanzane e carne macinata sormontata da un corposo strato di besciamella arricchita con uova, un classico sempre attuale;
ed io? diciamo che siamo a Pasqua, in un ristorante greco, come faccio a farmi sfuggire una preparazione che viene preparata esclusivamente in questo periodo, sto parlando della Maghiritsa: una zuppa a base di frattaglie di agnello (fegato, polmoni, cuore, rognoni) che viene preparata per la mezzanotte del Sabato Santo, un piatto “pesante” ma che appaga la curiosità, da “gastronauta della ristorazione” (come qualcuno mi ha definito) ho gradito moltissimo.
Del finale con i Souvlaki abbiamo già detto per cui si dovrebbe passare al dolce, solo mia moglie lo ordina e noi assaggeremo l’Halva con pistacchi, una mattonella di sesamo arricchita da pistacchio e spolverata di cannella, nell’insieme gradevole e gradita.
Un caffè macchiato e per me il classico caffè greco Kafeneion, per capirsi è molto simile al caffè alla turca, basta fare depositare i fondi ed il giuoco è fatto.
Conto al tavolo ed anche pagamento al tavolo, pure con carta di credito, per quel che si è degustato 27 euro a testa ben spesi: l’unica osservazione che mi permetto di fare è per i tovaglioli di carta.
Mi è sembrato di essere in Grecia in un ristorante greco, dove il gestore ed il personale parlavano un perfetto italiano, dove ho visto tanta passione per il lavoro e nello spiegare le preparazioni ed i piatti, particolare attenzione anche nel segnalare gli ingredienti per via di eventuali intolleranze.
Ho notato inoltre la presenza di greci residenti in Italia ad altri tavoli, mi sembra un bel biglietto da visita.
BUONA PASQUA a tutti.
Imperdibile!!!
[PIPPI]
20/04/2014