Passando dalla Vignolese quasi non la vedi. La Franceschetta sta un po' defilata, all'interno di una via laterale. E' un locale lungo e stretto, arredato in modo moderno. I tavoli sono molto ravvicinati, troppo, venti centimetri l'uno dall'altro, così tutto sembra un'unica lunga tavolata. Il tovagliato è inesistente. Solo quattro tavoli rotondi sono forniti di tovaglia, tutti gli altri, quadrati, ne sono privi, e anche questo, a mio modesto avviso, non è molto gradevole. Il fatto poi che i tavoli siano così numerosi in uno spazio così contenuto, rende ragione del fastidioso rumore di sottofondo che si percepisce, quando il locale è pieno. Così, se non ti capita di ascoltare inavvertitamente quello che dice il tuo vicino che ti sta a stretto contatto di gomito, puoi fare fatica a parlare col commensale che hai di fronte. In sostanza il locale risulta ben poco accogliente e l'intimità rappresenta decisamente un optional.. In compenso il personale, giovanissimo, è molto gentile ed educato. La formula del ristorante è quella di "tutto a 8.50 euro", e sul menù c'è una discreta scelta di piatti di terra e di mare. Volendo, si possono ordinare anche altri piatti ad un prezzio però superiore, elencati su una lavagna di fianco al bancone. Fra questi ho notato le puntarelle con salsa di alici a 10 euro (!).il doppio di quanto le ho pagate qualche tempo fa nel mitico Ristorante Pagnanelli, il migliore in assoluto di Castelgandolfo. Comunque, nonostante il primo impatto poco incoraggiante, ordiniamo speranzosi. E cominciamo con un antipasto di piovra in crema di patate e olive taggiasche : piatto servito con una certa cura, ma sostanzialmente normale, identico a quello che mi fa mia moglie che questa sera, come sempre, mi fa compagnia all'altro capo del tavolo. Di seguito io ordino un primo di conchiglioni con ripieno di ricotta e pisellini con scamorza affumicata e passati al forno per una leggera gratinatura : buoni ma decisamente scarsi, un assaggio, giusto per farsi un'idea. Angela invece sceglie un guazzetto di calamari in zimino con spinacini, anche questi buoni ma non certo abbondanti. Oltre ad una minerale ordiniamo un pinot grigio friulano Marco Sara del 2010, discreto. Chiudiamo con due caffè, serviti assieme ad un piattino di croccante di mandorle, e due grappe bianche morbide.Il conto totale mi è sembrato troppo elevato per quello che abbiamo mangiato, considerando soprattutto che le porzioni sono state decisamente scarse. La cosa che mi ha ulteriormente colpito sono i tre euro di coperto a persona (Coperto? Quale coperto?). Eravamo arrivati qui con parecchie aspettative, purtroppo non corrisposte, e alla fine è rimasta la perceziione di una serata stonata. Peccato. Rapporto qualità prezzo scadente, locale troppo rumoroso e per niente accogliente.Penso che non ci tornerò più..
Poteva andare meglio..
[Zemian]
10/03/2013
Una volta lavate e tagliate aggiungete le alici spappolandole assieme a del peperoncino e (moltissimissimo) aglio, mescolate e mettete in contenitore chiuso per qualche ora... quando aprirete sarà un vero spettacolo (anche se sarete impresentabili al pubblico per una settimana).
Un piatto rapido, gustoso, poco democratico ed economico... per intenderci con 10 euri ce ne viene un buggiolo abbondante.