Sabato 19 maggio è una giornata iniziata molto male per l’Italia e finita nel peggiore dei modi. Nel mentre, seppur tristi per quanto accaduto al mattino per colpa dell’uomo e ovviamente inconsapevoli di quanto accadrà di lì a poche ore per “mano” della natura, io e Mauro insieme a g.falconline e a sua moglie Mira ceniamo, previa prenotazione, a Villa alle Grazie.
Il locale è un’autentica villa in stile liberty, molto graziosa sia esternamente che internamente. Non ha parcheggio privato ma lì vicino, a pochissimi passi, c’è un ampio parcheggio di cui subito approfittiamo.
Entrati nel ristorante ci accorgiamo che è stata volutamente mantenuta la disposizione dell’antica villa, quindi l’ingresso non si apre su un unico ampio salone bensì su un corridoio sui cui lati si affacciano alcune piccole sale. Tale disposizione del locale permette di avere più spazi, ognuno dei quali intimo e raccolto, e risulta quindi adatta sia per cene romantiche che, prenotando l’intera saletta, per un gruppo più numeroso.
Come dicevo, l’aspetto è grazioso: i colori sono tenui, l’arredamento è elegante ma non pretenzioso, i tavoli sono distanziati tra loro e apparecchiati di tutto punto seppur anch’essi senza eccessivi orpelli o argenterie varie. Visito anche i bagni, molto spaziosi e arredati con cura, mi piace l’attenzione ai dettagli in questo ambiente che è secondo me un buon biglietto da visita per un locale e che a volte viene invece troppo trascurato.
Ci accomodiamo, il nostro tavolo è tondo e ampio, le poltroncine sono comode. Peccato manchi il classico panchetto per la borsa.
Subito la titolare ci porta l’acqua e il pane, tagliato a fette fragranti e tiepide, molto buone, la carta dei vini, ricca, e il menù (il mio, per signora, rigorosamente senza prezzi); ci versa un aperitivo, un calice di prosecco gradevole, e ci lascia il tempo per consultare l’interessante menù e scegliere. La titolare ha modi garbati e professionali e una voce dolce, ma anche la cameriera che ci servirà è molto brava, seppur giovanissima, sorridente e gentile.
Non è facile scegliere, alla fine optiamo per un antipasto e un primo a testa, tutto di pesce anche se ci sono altrettante proposte di terra egualmente invitanti; solo il mio maritino ingordo prosegue con il secondo.
Da bere, oltre a due bottiglie d’acqua, una bottiglia di vino bianco Franciacorta Ca’Bosco brut: una bottiglia grossa e panciuta contenente un vino dal colore giallo oro e limpido molto bello, dal profumo delicato (ma non chiedete di più, nel vino non riesco a trovare aroma di fiori, frutta, sandalo etc ) e dal sapore ottimo. La titolare ce lo versa e, ahimè, lo porta via; si occuperà lei stessa di tornare a riempirci i bicchieri nel corso della serata. Dico ahimè perché personalmente preferisco avere il vino vicino e non in un’altra stanza, in modo da decidere quando versarmelo; oppure, se la titolare ci tiene a versar lei il vino, dovrebbe preoccuparsi di non lasciare i bicchieri a lungo vuoti, cosa che è successo a noi e che ci ha dato un po’ fastidio anche perché ci ha riportato il vino quasi a fine serata e non siamo riusciti a terminare la bottiglia. Questa è l’unica nota stonata della serata per quanto mi riguarda, per carità è un peccato veniale che però in un ristorante di alto livello non dovrebbe succedere.
Tornando al cibo, le nostre ordinazioni sono:
1 insalata di polpo e mele con ginger per Mira che l’ha gradita moltissimo, io non l’ho assaggiata ma l’aspetto era molto bello
3 piatti di calamari ripieni di gamberi, porzione non abbondante ma neppure troppo scarsa di teneri anelli atti a incorniciare un saporito ripieno; antipasto per me insolito e molto apprezzato
2 tagliolini ai frutti di mare: porzione discretamente abbondante, piatto ben presentato con pasta cotta alla perfezione e tanto buon condimento: cozze polpose, vongole, fasolari, un bello scampo, alcuni gamberi e perfino due ostriche, tutto buono a sentire Mauro che, strano a dirsi, ha gradito perfino le ostriche! Forse, dice lui, perché erano cotte e non crude come le ha mangiate altre volte. E’ andata peggio a Mira che ha trovato dei granelli di sabbia nelle vongole, un vero peccato!
2 paccheri con gamberi conditi con pomodoro, tocchetti di melanzane e scamorza: porzione abbondante, pasta molto buona e cotta bene con tanti pomodorini freschi e altrettanti gamberi gustosi, peccato solo non fossero sgusciati e avessero ancora il filo nero, buone melanzane e ottima scamorza calda; ho gradito molto anche questo piatto
1 coda di rospo divisa in 3 pezzi teneri e saporiti, peccato solo che uno fosse troppo salato! Ad ogni modo, eccesso di sale a parte per fortuna non su tutto, Mauro ha apprezzato molto il pesce e anche il tortino di verdure (melanzane, zucchine e peperone verde) e la crema di peperoni che lo accompagnavano.
Per concludere degnamente la cena io e Mira non possiamo lasciarci sfuggire il dolce e ordiniamo:
1 coppetta di fragole con crema chantilly
1 fetta di torta tipo barozzi accompagnata, al posto che dal mascarpone purtroppo terminato, sempre da crema chantilly
I dolci, come tutte le altre portate, si presentano benissimo, inoltre sul grande piatto bianco, accanto al dessert richiesto, fanno bella presenza una coppetta di mousse al cioccolato al latte, ottima, un bicchierino di mousse ai frutti di bosco, deliziosa, e un tocchettino di torta di puro cioccolato, grande quanto un cioccolatino ma superlativo! Venendo al dolce scelto, la mia coppetta di fragole è divina: tanti pezzetti rossi e gustosi in una dolce e squisita crema, il tutto in una cialda al sapor di mandorla che ovviamente ho divorato. Giusto per non farmi mancare niente, ho assaggiato la torta di Mira: rispetto alla vera barozzi è più dolce, più chiara, sa più di nocciola che di caffè, ma è comunque ottima.
Per finire, prendiamo 4 caffè, buoni, e paghiamo un conto di 52 euro a testa, ben spesi e giustificati dall’ambiente elegante, dal servizio puntuale e cortese e dalle pietanze di pesce tanto belle quanto buone! E naturalmente dal vino, che da solo è costato 35 €. Peccato proprio per la faccenda del vino di cui sopra oltre che per altri piccoli errori (sale, sabbia) o mancanze (niente entrée, ad esempio, né piccola pasticceria finale, come spesso si usa nei ristoranti eleganti) che non mi consentono di dare 5 cappelli; diciamo che ristoranti di alto livello come questo non dovrebbero commettere tali sviste, la mia non vuole essere una critica ma solo un consiglio per il personale che, con piccoli accorgimenti, può dare al proprio locale il “quid” mancante per rendere una cena lì una cena davvero imperdibile!
Per me, che così ho festeggiato per l’ennesima volta il mio “traguardo”, è stata comunque una bellissima serata, allietata da una compagnia ottima: mio marito e due persone veramente care e speciali che ringrazio.
Peccato solo che questa serata tanto bella abbia avuto per cornice due momenti terribili: prima, l’orrore che ha strappato con brutale e inaudita violenza la vita di un fiore troppo fresco per essere reciso; dopo, il terrore del terremoto.
Consigliatissimo!!
[johnnybazoo]
23/05/2012
maaa i festeggiamenti sono finiti?! se per il compleanno sei andata avanti una settimana non oso pensare quando raggiugerai la tanto agoniata pensione