Di ritorno a Soliera, dopo aver assolto ai consueti impegni “modenesi”, io e Mira, la moglie con il nickname incorporato , decidiamo di fermarci fuori a cena.
Di solito amiamo mangiare piatti a base di cibo di mare, ed è tradizionalmente mio compito prepararli.
La mia principale ispirazione trae origine dalle ricette della mia terra natale: Salerno e le splendide sponde della sua ampia provincia, quella amalfitana e quella cilentana.
Ricette che nel tempo ho avuto la fortuna di arricchire, grazie al mio nomadismo professionale e sportivo, di nuove idee e nuovi ingredienti.
Ma il tempo si sa è tiranno, e non c’è tempo per fare una spesa accurata, pulire la materia prima (operazione che mi è particolarmente gradita perché la considero di fondamentale importanza per la riuscita dei piatti di mare) e cucinare.
Lungo la strada, all’altezza del secondo semaforo di Ganaceto, direzione Carpi, voltiamo a destra per provare questo nuovo ristorante, la cui gestione già conosciamo per aver animato il Soleria sino ad un paio di anni fa.
La collocazione è molto funzionale, un ampio parcheggio, quasi in piena campagna, mette fame… lo so è strano ma a me capita
All’interno l’ambiente è spazioso ed arredato con cura e pulizia. Il ristorante ha già dei tavoli occupati, e nel corso della serata affluiranno altri clienti in modo piuttosto costante.
Veniamo accolti da una ragazzo relativamente giovane con occhiali a montatura nera, che sembrerebbe essere il responsabile di sala. L’impressione in questo senso è forte, per la confidenza che mostra nell’adempiere il proprio compito e il ruolo preminente che sembra svolgere rispetto all’altro ragazzo addetto al servizio.
Il secondo cameriere, già presente nella passata gestione del Soliera, lo ricordiamo piuttosto bene perché sempre premuroso e preoccupato, in modo abbastanza palese, del gradimento dei clienti.
Il ragazzo, da noi identificato come presumibile responsabile di sala, viene dopo poco a prendere le ordinazioni.
Naturalmente non posso fare a meno delle mie amate cozze alla marinara, che chiedo senza aggiunta di pepe, sempre che sia previsto dalla loro ricetta.
Come seconda portata, visto che Mira decide di saltare l’antipasto, prendiamo spaghetti allo scoglio per me e spaghetti alle vongole per lei: di solito diversifichiamo per assaggiare più piatti .
L’antipasto viene servito con molta cura dal secondo cameriere, che al solito passa a sincerarsi del mio gradimento e, molto gentilmente, fornisce di un piatto anche mia moglie perché possa servirsi per un assaggio.
Le cozze sono belle, ben pulite e cotte per il tempo giusto: tenere e con contorni ben definiti, rassodati, a testimonianza della freschezza, nonché di sapore delicato.
La porzione è soddisfacente, ed anche Mira riesce a servirsi un buon assaggio.
Sin qui tutto bene ed esprimiamo, come sempre facciamo, la nostra soddisfazione al cameriere che ci sta servendo.
Poco dopo arrivano i primi, abbondanti e belli da vedersi, peccato che si trattava di due porzioni di spaghetti allo scoglio, diversamente da quanto ordinato.
Facciamo presente la cosa al cameriere che, visibilmente sorpreso, si consulta con il ragazzo con gli occhiali con montatura nera che aveva preso le nostre ordinazioni.
Il cameriere che ci stava servendo ritorna al nostro tavolo scusandosi e chiedendo se andava bene lo stesso. Come sempre siamo accomodanti e confermiamo che non è il caso di sostituire il piatto portato con gli spaghetti alle vongole che avevamo ordinato.
Gradiamo molto meno, sempre a nostro giudizio, la poca sensibilità del cameriere che aveva preso e sbagliato a trascrivere le ordinazioni: avemmo gradito che fosse lui a sincerarsi del disguido nella scrittura dell’ordine e a rappresentare il proprio dispiacere per l’errore.
Al primo assaggio ci accorgiamo però che entrambi gli spaghetti allo scoglio, il cui gusto era senza dubbio apprezzabile, erano inficiati dalla presenza di sabbia nel sughetto, a testimonianza che qualche vongola “traditrice”, sfuggita allo chef, aveva colpito.
Proviamo comunque a consumare la pietanza, ma poco dopo desistiamo e facciamo presente la cosa al cameriere addetto al tavolo che, molto dispiaciuto, afferma senza esitazione che andrà a riferire la cosa allo chef.
Anche noi lo rassicuriamo, dicendo che abbiamo comunque mangiato abbastanza, e che siamo a posto.
Per la verità anche in questo caso ci saremmo aspettati la comparsa dello chef, se non altro per cortesia, ma nemmeno stavolta le nostre aspettative di ordine “umano/professionale” vengono esaudite.
Ho volutamente affiancato i due concetti perché sono fermamente convinto che la professionalità trovi la sua piena realizzazione solo se accompagnata da una predisposizione al contatto umano con l’interlocutore/collega/cliente.
Devo dire che la presenza di sabbia in un piatto dove sono presenti delle vongole può essere scongiurata con semplici espedienti, ma ritengo giusto precisare che è un inconveniente che la fretta può causare.
Siamo stati meno contenti, invece, per gli episodi di mancata attenzione verso il cliente oggetto di un servizio non impeccabile da parte dei protagonisti degli errori.
Buono invece il comportamento del ragazzo, premuroso ed educato, che ci ha servito le pietanze.
Abbiamo accompagnato la cena con un lambrusco di Sorbara, vino che io gradisco molto in concomitanza di piatti di mare, anche a causa della mia intolleranza al vino bianco.
Due mousse al cioccolato e un orzo per finire, con un conto di trenta euro a testa pro-capite, senza “aggiustamenti” di prezzo nonostante le carenze da noi lamentate.
Spero di essere stato utile, con queste mie considerazioni, ad una costruttiva riflessione da parte degli addetti, in merito ai problemi da noi rilevati.
Credo che due cappelli su cinque sia la valutazione giusta, per una serata al di sotto della media. Le cozze squisite, e la gentilezza del secondo cameriere giustificano il giudizio di “buono” che accompagna i due cappelli, coerente con l’equilibrato linguaggio gustamodenese ( i giuristi parlerebbero giustamente di "combinato disposto" ), a testimonianza di una serata non del tutto negativa ed eventualmente suscettibile di seconda verifica.
Buono
[coste66]
14/11/2011