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Belsòn con al savór

Scritta il: Difficolta: Principiante Tempo: 30 min. + 45-50 min. cottura

Ingredienti

1/2 kg di farina tipo 00
175 g di zucchero semolato
2 uova
130 g di burro
latte q.b.
sale fino q.b.
granella di zucchero q.b.
1 bustina di lievito per dolci (idonea per 1/2 kg di farina)
scorza di limone grattugiata q.b.
1 vaso grande di Savór

Procedimento

Una volta descritta la preparazione dal Savór non potevo esimermi dal suo impiego principe: al Belsòn con al Savór!

Premessa: a casa mia questo dolce è il beLsone, da non confondersi con il beNsone (manteniamo le distanze…eh!) più propriamente di Modena.
Eccettuando quindi Modena città, in provincia ho notato che in alcuni paesi viene chiamato bensone ed in altri (meno, per la verità) belsone… scherzi e campanilismo a parte si tratta sempre più o meno della stessa roba.

Al Belsòn con al Savór non è un dolce, è IL DOLCE… da almeno 35 anni è primo in classifica nella Zemiàn’s Dòlz Chart (in confronto Everything Counts nella classifica UK è roba da pivelli…), solo scalfito dai ripetuti attacchi della Crostata con Marmellata Brusca o dalla Torta di Mele.
Questi avversari, seppur valorosi e di alto lignaggio, ad oggi non sono riusciti a spodestare Sua Maestà Al Belsòn.

Le emozioni che si provano ascoltando con al nasòn la cottura del belsone ed assaggiandolo ancora caldo sono tante e tali che non ne consentono una descrizione oggettiva, la cognizione è totalmente sovrastata dall’io animale che abbiamo dentro (e che nel sottoscritto assume le sembianze di un vorace ninazzetto).
Con questo tripudio di sensazioni dovrei aprire il Volume IV – Storia & Memoria, ma per ragioni di sintesi mi devo autolimitare… sigh… sigh… posso però dirvi che la mia infanzia è profondamente legata al belsone, sia per “deformazione professionale” che per consumo illogico & irragionevole (ne avrò mangiati quegli 8200 circa….).

L’esecuzione è la seguente.

Disponete la farina a fontana, nel cratere mettete lo zucchero, uova, scorza di limone grattugiata, un pizzico di sale, il burro sciolto in un bicchiere (circa) di latte tiepido; nel perimetro esterno del vulcano distribuite il lievito ed impastate il tutto aggiungendo via via il latte tiepido fino ad ottenere un impasto morbido.
Stendete con la cannella (mi raccomando sempre… la cannella, non il mattarello… il mattarello è una persona stravagante ed un po’ pazzerella… il Mottarello invece è un gelato, non c’entra nulla ma mi piaceva ricordarlo per assonanza) l’impasto sulla carta da forno, la pasta deve essere abbastanza spessa (1,5 cm circa) per evitare che con la carica di ripieno e la cottura si rompa clamorosamente.

Ricoprite con abbondante Savór tenendo la distanza di sicurezza dal bordo esterno (per evitare che piegandolo strabordi), quindi aiutandovi con la carta da forno ripiegate i 2 lembi sovrapponendoli parzialmente (prima uno poi l’altro verso il centro) dando così la forma al belsone; ripiegate infine anche le 2 estremità chiudendo idealmente il salsicciotto.
Assolutamente importante l’operazione di piegatura, non chiudete l’impasto simmetricamente a mò di raviolo…. QUELLO SI CHIAMA TORTELLO (anzi, un tortellone)!!! Se vi presentate ad un esame di belsonaggio con un mega tortello verrete sonoramente bocciati!

Spennellate con il latte la superficie superiore e cospargetela di granella di zucchero in modo che attecchisca, infornate a 180° C a forno caldo non ventilato per 45-50 min. circa o comunque fino a che la pasta non diventi bella rossiccia e fragrante.

Uniche 2 varianti ammesse in famiglia dalla Magnifica Setta Degli Adoratori Del Belsone sono lo stesso con marmellata extrabrusca di prugne oppure senza ripieno… stop.

Vi chiedo in ginocchio scherzosamente (ma non troppo) di non prepararlo con cioccolata, crema, marmellata dolce od altro… viene buonissimo (tranne che con la marmellata dolce) ma Lui è troppo casto e puro per ricevere quelle attenzioni malvage, riservateli alle più libertine crostate od altre torte.

Se volete mettervi a piangere dall’emozione tocciatelo in un bicchiere di Lambrusco… se parlate in italiano corretto, se siete bambini (bambini veri od adulti bambini), se non siete degl’imberiagozzi potete tocciarlo anche nel latte… è ammesso.
In entrambi i casi viene richiesta l’immersione di almeno 4/5 del dito nel liquido di tocciatura e, dalla foga, l’immediato copioso imbrattamento di tovaglia, pavimento e vestiti dei commensali.
Ammessa anche l’emissione di fragorosi grugniti di compiacimento, il Quoco sarà contento di Voi.

Consiglio: per evitare che diventi troppo "stopposo" mettete abbondante Savór, è molto più godibile... alla peggio in cottura tirerà qualche crepa in superficie, ma se non lo dovete vendere chissenefrega.


[silla]
2012-08-28
Buonoooooo!!!!...emoticon mi sa che inizialmente proverò a farlo vuoto (anche perchè devo prima imparare a fare il savòr) ma successivamente lo farò di certo seguendo punto per punto la ricetta!!!...emoticon

[Zemian]
2012-08-28
Se lo fai senza savór impasta con un pelo + di latte ed ocio da falco alla cottura, dentro deve rimanere morbidino (ma non morbidissimo) per non legare troppo al palato.

Se lo Quoci troppo sei obbligata a tocciarlo nel Lambrusco!

[silla]
2012-08-28
beh, non è che mi faccia proprio schifo pucciarlo nel lambrusco!!... :P cmq ci starò attenta!!!... e se proprio va male mi sacrificherò volentieri!!!!...:D

[PIPPI]
2012-08-28
mi fido ciecamente di te e la proverò prestissimo
nel frattempo di posto la mia (ma anche io tassativamente la faccio senza niente o con il savor)
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