Salve a tutti, mi rifaccio vivo dopo tutto questo tempo per commentare una notizia che - suppongo - in questi giorni di grande esposizione mediatica del mondo della ristorazione avrete già tutti saputo: Uliassi ha guadagnato la terza stella Michelin nell'edizione 2019 della famosa guida.
Sono passati ormai dieci anni dalla mia mia prima visita e relativa recensione del ristorante sulla spiaggia di Senigallia (all'epoca la stella era una sola, anche se la seconda sarebbe arrivata poco dopo), da allora ci sono tornato più volte, l'ultima all'inizio di questa estate, caso unico per me, che di solito non ritorno a visitare più volte i ristoranti di questa categoria, per motivi logistici ma sopratutto economici.
Già da alcuni anni
Mauro Uliassi era riconosciuto dalla critica nazionale come uno delle punte di
Diamante assolute della nuova
cucina italiana, ma mancava il massimo riconoscimento della guida gastronomica più antica e - ci piaccia o no - influente del mondo; ci si diceva che la Miche è un dinosauro lentissimo, in particolare fuori dall'Esagono, che fatica a riconoscere dove la vita gastronomica è più fervida, e resta ancorato a indirizzi paludati e meno brillanti, che l'elegante sala in legno bianco protesa sulla spiaggia era troppo semplice, lontana dall'opulenza che la Michelin quasi pretende per assegnare il terzo "macaron", si ricordava come 15-10 anni fa tutti i maggiori cuochi italiani avevano due stelle, mentre ad averne tre erano solo dei locali molto tradizionali, lontani dalla tendenza più nuova e vibrante della nostra cucina.
Già alcuni anni fa la Michelin ha voluto mostrare una nuova attenzione al nostro Paese: ha aumentato le stelle totali assegnate in Italia, ha promosso infine al massimo riconoscimento quegli chef ormai riconosciuti al vertice mondiale (parlo ovviamente del "vostro" Bottura) e ha declassato alcuni vecchi locali che restavano inspiegabilmente in cima sebbene la loro proposta fosse ben lontana dall'eccellenza; il segnale forte di quest'anno è stata - finalmente - l'assegnazione del massimo riconoscimento al grande marchigiano.
Ovviamente ne sono felice: credo che Mauro, la sorella Catia e tutto lo staff del ristorante di Senigallia abbiano pienamente meritato questa consacrazione nell'Olimpo della cucina mondiale; da 10 anni sono un fan convinto della cucina di Uliassi, che continuo a considerare non solo una delle più buone e intelligenti d'Italia, ma anche una delle più comprensibili e come tale apprezzabile anche da chi diffida delle innovazioni troppo spinte e delle realizzazioni troppo cerebrali.
Confido che il locale saprà accogliere il rinnovato afflusso di turisti gastronomici di tutto il mondo con la naturalezza e la concretezza che ha sempre dimostrato, e considero che gli inevitabili contraccolpi per noi vecchi clienti - l'aumento del costo e la maggiore difficoltà a prenotare - siano un giusto prezzo da pagare a fronte del riconoscimento di uno dei più grandi talenti della nostra cucina.
Ancora complimenti, a Mauro Uliassi e a tutta la sua brigata di sala e di cucina.
[mizoguccini]
19/11/2018