"DA IMPERDIBILE A POTEVA ANDARE MEGLIO ......e viceversa"
non sarà che quando ci troviamo di fronte ad una serie di recensioni il cui giudizio minimo è "IMPERDIBILE" ci automettiamo in soggezione e non critichiamo nulla , e viceversa ?
questa è la domanda che mi sono posto commentando una recensione di un noto agriturismo
si è generata una piccola discussione che vorrei rendere aperta a tutti pubblicando questo post
l'inizio e le prime considerazioni di testapelata 7bis zemian
le trovate a questo link
http://www.gustamodena.it/visite.php?cod=13739#64757
il resto lo scriviamo poco alla volta
[testapelata]
21/11/2012
Colgo il tuo "fuori tema", perché personalmente sono piuttosto esigente e ci tengo a verificare di persona le opinioni altrui, soprattutto quando convergono su pareri estremamente positivi. Ieri ero quindi partito da un lato con la speranza di vivere un'esperienza gradevole come quelle recensite ultimamente da altri clienti, dall'altro con l'idea di tastare e testare che non vi fosse una sorta di sudditanza psicologica nell'approccio o nelle recensioni.
Il risultato è: buona la prima e tesi non dimostrata la seconda .
In effetti l'assenza del pane a tavola e la radio sono le pecche che ho riscontrato, ma che nel complesso non hanno inciso nel mio giudizio globale, che si basa su parametri ovviamente soggettivi, perché non sono un critico gastronomico da Gambero rosso ed gni parere credo che sia opinabile.
La valutazione viene influenzata anche dal clima dell'esperienza, oltre che dal cibo (tra l'altro anche i tortellini sono migliorabili, secondo il mio palato). Tuttavia non ci troviamo davanti a parametri così chiaramente definiti come per esempio i punteggi che danno i giudici del pattinaggio artistico o dei tuffi in base alle difficoltà o agli elementi proposti ed in che modo ... o almeno credo ...
Credo inoltre che l'automettersi in soggezione, forse per un consapevole o meno bisogno d'inclusione o d'omologazione, facendosi influenzare dalle recensioni altrui rientri abbastanza nella normalità, anche se personalmente io esprimo tranquillamente quello penso, reputandolo accettabile tanto come chi la pensa in modo completamente opposto al mio.
Quando poi si tratta di raccontare un pasto in un ristorante, si delinea una specie di fotografia, soprattutto se è la prima volta che si frequenta quel locale e non si possiedono termini di paragone.
Detto questo, come giustamente suggerisci, sarebbe probabilmente più sensato spostare queste riflessioni in un'altra parte del sito. Lo spunto a mio parere è molto interessante