PROLOGO
Prima di descrivere questa Gastronomia (rosticceria) debbo fare una precisazione.
Mi è capitato di dover lavorare per una ventina di giorni a Formigine, nella fascia oraria tra le 12.30 e le 14.00, per cui spesso mi sono fermato lì a pranzo.
La prima volta che ho avuto a che fare con questo locale è stata una sera, mi aveva telefonato un paziente di andarlo a trovare per accordarci per della fisioterapia domiciliare, per cui, dopo aver finito a Castelnuovo verso le 19.00, mi sono recato a Formigine al domicilio del paziente, sbrigate le mie faccende e telefonato a casa, mia moglie mi comunicò di non aver nulla per cena perché non si sentiva bene, per cui mi ritrovai nelle condizioni di dovermi arrangiare. Andando a recuperare la macchina in un parcheggio del centro, mi ritrovai a passare davanti a detta Gastronomia. Dato uno sguardo all'interno e visto che era aperto, sono entrato. La gentile titolare mi accoglie con un sorriso e mi mette al corrente di quello che ha ancora a disposizione, visto l'orario un po' tardo. Per quanto riguarda i primi o i secondi piatti non mi sembrava il caso, mi sono fatto quindi preparare dei panini di gnocco, fritto al momento, con prosciutto crudo e qualche tigella.
Siccome successivamente mi sono poi fermato qui a mangiare altre volte ed avendo avuto l'occasione di osservare attentamente il locale, cercherò di descrivervelo dilungandomi il meno possibile.
IL LOCALE
Lo stile di questa Gastronomia è rustico, tipo arte povera, con arredamento di una volta, con mobilio in legno. Appena entrati ci si trova di fronte il banco vivande con alle spalle un grande specchio, sul banco non spiccano come nelle altre rosticcerie i piatti con tutto il ben di Dio che il locale offre, ma un pianale di marmo bianco, con una piccola vetrinetta dietro la quale solitamente compaiono alcuni contenitori in vetro con le portate fredde. Se si vuole mangiare caldo, viene preparato al momento, espresso. Tutti cibi già pronti per i secondi e di veloce cottura per i primi. Sulla sinistra c'è una vetrinetta frigo che contiene vari prodotti caseari, ancora più a sinistra e contro la vetrina d'ingresso trovasi alcuni ripiani con prodotti come torte e crostate, liquorini e aceto balsamico, bottiglie di Pignoletto e Lambrusco. A fianco del bancone c'è la porta della cucina, nel mezzo svetta un oblò che permette di sbirciare all'interno, sulla destra un pensile che contiene marmellate e prodotti del genere, ancora sulla destra si apre un piccolo antro con quattro alti sgabelli e ripiano in legno per appoggio. Per chi fosse di passaggio c'è la possibilità di fermarsi a mangiare direttamente lì, come ho fatto poi nei giorni seguenti io stesso, con piatti e posate di plastica, ma almeno non all'aperto. Quello che spicca alle pareti e sui mobili sono gli attrezzi da cucina antichi, molto simpatici e molto inerenti all'ambientazione del locale. Pavimento in ceramica tipo cotto. Soffitto a travoni di legno grezzo. Arredamento quindi azzeccatissimo, sembra di entrare in un negozio di una volta, varchi la porta a vetri ed entri in uno spazio temporale diverso da quello in cui vivi, un salto indietro nel tempo di almeno cento anni.
IL CIBO
Dopo appena 10 minuti vengo servito: due panini di gnocco, cioè due belle sberle di gnocco fritto una sopra l'altra ed in mezzo un bel po' di prosciutto, e poi le quattro tigelle fumanti condite col lardo.
Mentre rientro a Modena mi sparo uno dei due panini, mi sbriciolo da matti, ma ne valeva la pena, gnocco morbido, non troppo soffice ma assolutamente non unto. Voto 8
A casa ho mangiato le tigelle, mi sono piaciute così così, pesto classico, ma pasta della tigella un po' tamugna, troppo soda e poco morbida, decisamente fatte in casa e non compere, ma un po' ammassonate. Voto 6
Nei giorni seguenti mi sono poi fermato spesso a mangiare direttamente lì, quindi ho potuto assaggiare un bel po' della loro produzione, tutta a carattere famigliare, tre generazioni attorno ai fornelli. La titolare, Ester, è coadiuvata dalla mamma, Anna, e dalla figlia, Federica. E cercando di proporre piatti della tradizione modenese, hanno utilizzato anche le vecchie ricette di famiglia per accontentare tutti i palati. E, a giudicare dal via vai che ho visto in quei giorni, ci sono pienamente riuscite.
Nei miei pranzi mi sono però limitato ai primi piatti, cioè alle paste ripiene, che sono fatte da loro. Ho evitato di mangiare i secondi, perché generalmente troppo standard, mentre le paste ripiene hanno più varianti, dal ripieno alla tiratura della pasta…..
- Tortellini alla panna (quel giorno è stato uno dei pochi giorni di giugno molto caldi e non mi sembrava il caso di prenderli in brodo): direi buonissimi. Io non vado matto per i tortellini alla panna, anzi, non li mangio quasi mai, li ritengo un aborto, per il mio palato andrebbero in brodo, ma come ho detto, era troppo caldo e ho ripiegato sull'asciutto….ed ho fatto bene. Sono del tipo piccolissimi, cotti al dente, con ripieno ottimo, di prima qualità , tutti belli sodi e perfetti, conditi con la panna che non era invadente, ma morbida e vellutata, ci stava benissimo. Mi ha poi detto la titolare che utilizza la panna vegetale perché la ritiene meno Â?impomante' della classica. Voto 9.
- Tortellini verdi al sugo di funghi porcini: li ho ordinati perché non li avevo mai mangiati con la pasta verde, fanno un certo effetto, sembrano strani o finti, non ci siamo abituati, insomma. Il ripieno è diverso dai tortellini tradizionali, non hanno voluto dirmi cos'è asserendo che è un segreto….. vecchia ricetta donata da una vecchietta del luogo, la forma è la stessa dei tortellini ma sono leggermente più grandi. La pasta nonostante sia quella verde con gli spinaci è sempre soda e cotta al dente, un po' spessina in modo da non rompersi mai, il sugo ai funghi porcini molto delicato e ben azzeccato, si sposa bene con il misterioso ripieno. Voto 9
- Tortelloni con ripieno di porcini al pomodoro: questi mi sono piaciuti moltissimo. La grandezza è maggiore, il ripieno di una delicatezza incredibile, i funghi porcini conferiscono al piatto un sapore inconfondibile, sempre cotti al dente perfetto, conditi con una salsina di pomodoro con panna, sempre vegetale, delicatissima, di color rosa pallido. Voto 10
- Tortelli di zucca burro e parmigiana: molto buoni anche loro, la ricetta del ripieno è quella della bassa modenese, senza senape e amaretti, con noce moscata, la zucca era particolarmente dolce (non sempre è così). La forma quella nostra tradizionale �ad ombelico', non rettangolari alla reggiana. Molto delicati e pasta un po' più sottile degli altri tortelloni, ma sempre al dente. Voto 8
- Tortelli di ricotta, burro e salvia: questi sono quelli che mi sono piaciuti meno, anzi, poco. Non erano cattivi, erano sempre cotti benissimo, ma all'interno vi era un saporino che non mi convinceva, direi amarognolo, che non sono riuscito ad identificare, ricotta buona, ma nel complesso sapore sgradevole. Dopo averli mangiati la titolare mi ha confessato che la ricetta originale prevedeva spinaci o bietole da soli, ma a richiesta di tanti avevano dovuto aggiungere del prezzemolo, perché a Formigine piacciono così, infatti, nonostante l'amarognolo, vanno a ruba, non fanno in tempo a farli che sono già finiti. Voto 6
- Tortelli di patate al ragù: molto buoni e…. strani. Gradevolissimi al palato, saporiti e morbidi, si amalgamano perfettamente col loro ragù di carne, non carico, ma delicato, con macinato fine e colorito chiaro, quasi dolcino. La ricetta, mi ha raccontato la titolare, è di un piatto di famiglia, quindi Â?vecchia come il cucco', i “turtloun di puvrazz”, dove le patate sostituiscono qualsiasi altro ripieno. Voto 8
Il giorno dei tortelli di zucca era anche l'ultimo giorno in cui sarei andato lì a mangiare, quindi mi sono permesso anche una boccia di Lambrusco, etichettato �Sapori Perduti', ma imbottigliato dall'Azienda Agricola Garuti di Sorbara. Ho preso il Grasparossa, direi non male, non eccelso, ma non male. Voto 8.
MENU E PREZZI
In tutti questi giorni, avendo aspettato anche un pochetto per la preparazione dei piatti, mi sono ricopiato un po' di menù con prezzi, in modo da dare un'idea più chiara di questo posto.
I prezzi sono riferiti a porzione
Tortellini 7 €
Tortelloni 6 €
Rosette 6 €
Crespelle 6 €
Cannelloni 6 €
Lasagne verdi 6 €
Pollo fritto al limone 7 €
Arrosto di coniglio 7 €
Arrosto di faraona 6 €
Lombata di maiale patate e cipolle 7 €
Cacciatora di coniglio 7 €
Stracotto di manzo con cipolle 6 €
Gnocco fritto 15 €/kg
1 pezzo gnocco fritto 0.60-0.70 €
Panino di gnocco con prosciutto crudo 2.50 €
Tigella con lardo 0.80 €
Torta di tagliatelle 12 €
Crostata di amarene 14 €
Bottiglia di Lambrusco 4 €
Questi sono i prezzi esposti all'interno del locale, ma ho sentito avventori chiedere anche altre cose e pagare altri prezzi più bassi, mi è stato allora riferito che i primi non elaborati vanno da 3.50 € fino a 5 €, i secondi tutti con contorno compreso vanno da 4.50 € in su, ma la cifra massima che si può spendere a porzione è 7 €.
La titolare si vanta anche dei suoi tortelli fritti con marmellata di amarene o con crema pasticciera (io non posso mangiare lo zucchero, quindi non mi sono potuto cimentare anche lì, però mi hanno regalato un barattolo di amarene cotte che ho portato a mia moglie, che ha detto che sono molto buone, adattissime per le crostate).
EPILOGO
In queste tre settimane mi sono trovato assai bene, infatti ho voluto fare una recensione di questo tipo per segnalarvi un posticino strano, ma che vale la pena visitare, soprattutto per la genuinità dei prodotti utilizzati e per la bravura di queste tre donne che dedicano tutte le loro giornate ai fornelli. Il locale è facile da raggiungere, si trova vicinissimo al castello, quindi in centro, ma di fronte c'è due parcheggi liberi, uno esterno e uno interrato. Venendo da Modena, appena passata la rotonda della Coop, alla rotonda successiva si va verso destra e si prende la seconda a sinistra, venendo da Maranello, passata la rotonda dell'ex Ospedale, alla rotonda successiva si prende a sinistra e la seconda a sinistra.
Dimenticavo, accettano quasi tutti i buoni pasto, e li accettano anche alla Domenica. Il loro giorno di chiusura è il Lunedì, tutti gli altri giorni sono aperti dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 18.30 alle 20.30, con orari molto elastici….. se vi capita di passarci oltre la chiusura, se bussate, è facile che vi aprano, a me è capitato due volte alle 14.00, sono sempre lì che fanno da mangiare…. (che vitaccia, però). Per l'estate varieranno un po' gli orari, mi sono informato così qualche volta nei miei peregrinamenti nella provincia modenese posso contare su un pasto caldo e velocissimo senza pretese, credo chiudano più tardi e il sabato mattina.
Consigliatissimo!!