Dalla Santina ci andavo con gli amici ai tempi del liceo, quando di soldi ne avevamo pochi, e già allora con poche lire si mangiava molto bene.
Dalla Santina ci sono tornato dopo molti anni con moglie e figlio al seguito, per riprovare le sensazioni di allora.
Manca la signora Santina, venuta meno lo scorso anno, ma c'è la figlia in cucina che dirige la banda. La conduzione è rigorosamente famigliare, come pure il locale, allargatosi negli aultimi anni con una veranda riscaldata permanente di legno. L'ambiente è informale e pulito, lo frequentano molte famiglie, qualche bambino ogni tanto corre per la sala, sembra di essere a casa.
Cominciamo con tre porzioni di tagliatelle, rigorosamente fatte in casa, due ai funghi,ottime, e me le ricordavo già da quando avevo 18 anni,ed una al sugo di capriolo, molto buona. A seguire due borlenghi a testa,di quelli fatti "all'antica", eccezionali. Proseguiamo con un composé di formaggio di pecora nostrano, stagionato, di mezza stagionatura e misto, veramente notevole. Per finire due dolci, un caffè ed una grappa. Da bere una bottiglia di Lambrusco reggiano "Il Campanone " ed un'acqua minerale. Conto totale 54 Euro.
Il posto merita sicuramente una visita, per la cortesia degli esercenti e per l'ottimo rapporto qualità/prezzo.Polenta e selvaggina vengono servite per tutto l'inverno fino a Pasqua, ma non mancano altre carni ed anche i funghi freschi in stagione. Il sabato viene dedicato al gnocco fritto ed alle tigelle, la domenica ai borlenghi (converrebbe prenotarli).
Penso che 4 cappelli siano più che meritati.
Consigliatissimo!!