Per festeggiare il nostro secondo anniversario di fidanzamento, siamo tornati in questo locale situato nel borgo dell'abbazia di Monteveglio. Devo dire che ci eravamo già stati per il compleanno di Veronica in maggio e sapevamo di andare sul sicuro. La trattoria al suo interno si sviluppa su due livelli, uno leggermente più in basso e l'altro di poco rialzato rispetto al piano di entrata dove si trova il bancone principale; dietro a questo, sulla sinistra, un'altra saletta intima con tanto di caminetto. Mentre diamo un'occhiata al menù, un cameriere versa ad entrambi un bicchiere di pignoletto..così tanto per gradire; quello che passa dopo ci porta dei ciccioli tagliati a listarelle serviti in un bicchierino da grappa. Ottimo assaggio che finiamo senza indugi.
Come l'altra volta scegliamo due menù fissi chiamati “i sapori della tradizione”, una bottiglia di acqua naturale ed un lambrusco Corte Manzini secco.
La tradizione è stata rispettata alla grande:
per antipasto ci hanno portato un piatto a testa con salumi abbondanti e di ottima qualità (lardo,coppa d'estate, pancetta e salame duro e stagionato al punto giusto) accompagnato da 8 tigelle semplicemente perfette secondo noi: chiare e ruvide fuori e cotte al punto giusto dentro, insomma di quelle che non ti lamenti o perché c'è troppa mollica da buttare o perché appena provi a tagliarle ti si rompono in mano. Sembrava che avessero un po' di cenere sopra…ci siamo chiesti se le avessero fatte con le tigelle (queste sì che andrebbero chiamate così) di terracotta, indagheremo, ma vista la cura che mettono i gestori in quello che fanno non ci sarebbe da stupirsene.
Come primo sono poi arrivate le tagliatelle al ragù, per la serie che neanche le nostre amate nonnine le farebbero tanto bene. La pasta era di certo fatta da loro, ruvida e cotta al punto giusto, il ragù di sola carne si sposava alla perfezione ed era una meraviglia sentire il profumo di uovo che sprigionavano quando le giravo con la forchetta.
Per secondo c'era il “ganassino” servito con patate al forno e una cipolla alla griglia; la carne è preparata in modo da sciogliersi in bocca ed è gustosissima.
Come dolce io ho preso un gelato alla pera per alleggerirmi un po' , dato che non c'era il sorbetto, la mia morosa ha scelto un cremoso al cacao (un budino dall'ottima consistenza) presentato con un piccolo croccante e una mousse alla pera; davvero una degna conclusione.
Ci alziamo pieni e alquanto soddisfatti portandoci la bottiglia di lambrusco alla cassa; sì perché nel menù l'oste ti invita a non indugiare se prendi una bottiglia e sai di non berla tutta, ci pensa lui a darti un tappo per portartela a casa augurandoti ovviamente “buona bevuta”!
La spesa è molto onesta: 65€, ovvero a testa 2€ di coperto e 23 per il menù fisso, cui vanno aggiunti 2€ per l'acqua e 13 per il vino.
Diamo 5 cappelli in cui mettiamo tutto questo: la sobria bellezza del posto, l'atmosfera del borgo in cui si trova, la cordialità del personale e la passione con cui prepara e presenta i piatti, la qualità e l'abbondanza delle portate, il prezzo.
A presto!
Imperdibile!!!