Col passare degli anni la voglia di cucinare si allontana sempre di più. Domenica mattina non ne ho prorpio voglia quindi propongo alla famiglia di pranzare fuori.
Come spesso succede mia moglie preferisce un pranzo frugale e mio figlio ha altri impegni. Mia figlia Amanda invece accetta sempre volentieri di andare ad assaggiare qualcosa di nuovo.
Optiamo per la Taverna dei Pico, a poche centinaia di metri da casa, così non dobbiamo neanche tirar fuori la macchina.
Ero stato qui molto tempo fa e mi era piaciuto molto, ma non avevo notizie recenti e non so neanche se la gestione è ancora la stessa o se nel frattempo è cambiata.
Dopo una telefonata per verificare che ci sia un tavolo per noi ci avviamo per questa breve passeggiata tra i cantieri del centro storico di Mirandola che sta lentamente ma inesorabilmente rinascendo.
Al nostro arrivo veniamo accolti da una gentile signora che ci accompagna al nostro tavolo.
Il locale non è molto grande (trenta, forse quaranta coperti al massimo), accogliente ed elegante.
I tavoli sono ben distanziati e apparecchiati con molta cura.
La carta presenta una buona scelta di piatti della nostra tradizione insieme ad alcune proposte alternative.
Non mi sfugge la presenza di alcune chicche che non vedo spesso nei ristoranti come il risotto alla mantovana, lo stracotto di somaro con polenta o il guanciale di bue in umido che saranno certamente motivo di altre visite.
Oggi però le nostre scelte sono altre: Amanda sceglie i Ravioli di radicchio e noci con speck panna e rucola mentre io mi butto sui più tradizionali maccheroni al pettine con ragù delle valli mirandolesi.
Da bere acqua naturale e una buona bottiglia di lambrusco grasparossa dell'azienda agricola Ca' Berti di Levizzano.
Molto curata la presentazione dei piatti.
I miei maccheroni sono sublimi! pasta fatta in casa, giusta cottura e consistenza perfetta. Ragù da 10 e lode.
Amanda apprezza molto i suoi ravioli, molto grandi e saporiti.
Di secondo io scelgo un filetto di manzo al pepe verde e Amanda prende una tagliata di filetto di manzo "Tre Colori" con pomodorini, rucola e grana.
Avevamo chiesto una cottura al sangue e così è stato. Entrambi i piatti erano perfetti nella presentazione, nella cottura e nella qualità della carne.
Mentre mangiavamo il filetto il gestore è venuto a scusarsi con noi per i tempi di attesa a suo dire troppo lunghi. Pare che il primo filetto che mi avevano preparato non avesse incontrato il suo favore e me lo ha fatto rifare. Sta di fatto che noi non avevamo percepito un particolare ritardo nel servizio dei secondi piatti ma un'attesa che ci è parsa nella norma.
Arriviamo ai dolci: Amanda prende una Torta tipo Barozzi di loro produzione servita con una crema al mascarpone. Veramente molto buona. Io come spesso succede vado con la zuppa inglese che pur essendo buona mi ha un po' deluso perchè il misto per dolci usato per intingere i savoiardi mi è parso piuttosto anonimo.
Alla presentazione del conto abbiamo un'ulteriore piacevole sorpresa; il gestore per scusarsi della presunta lunga attesa dei secondi piatti ha deciso di non addebitarci i dolci.
Come già detto noi la lunga attesa non l'avevamo percepita ma tant'è. Abbiamo ringraziato e pagato volentieri un conto di 70 Euro decisamente ben spesi per questo ottimo pranzo in questo accogliente ristorante.
Imperdibile!!!