Eravamo stati all'agriturismo Rubbio una sola volta, in inverno, giudicando la cucina discreta e il locale molto rumoroso, adatto solo a grandi tavolate. Adesso invece è una calda sera di metà agosto, si mangia all'aperto sotto un gazebo, e l'ambiente è molto tranquillo. E' buio e non si vede molto del giardino circostante, che sembra comunque molto ben curato.
Il gentile cameriere ci porta un foglio di carta con il menu della serata: la scelta è tra un paio di antipasti, tre primi e altrettanti secondi. Una cosa che ci contraria un po' è il fatto che non siano riportati i prezzi a fianco delle portate: d'accordo che non ci sono sicuramente piatti costosissimi, ma visto che non è una cena a menu o prezzo fisso non vedo perchè non riportare il prezzo.
Ordiniamo un primo, strozzapreti allo speck e verdure, due tagliate -una al rosmarino e una rucola e grana- e un pinzimonio. Da bere una bottiglia di acqua e una di pignoletto della casa, non entusiasmante.
Ci portano subito il pinzimonio. Dopo pochi minuti arrivano anche gli strozzapreti. Mia moglie dice che non sono strozzapreti ma gemelli, una pasta fresca che aveva comprato in settimana. In effetti la somiglianza è molto forte, ma chissà. Spiace dirlo, ma una pasta così malriuscita non ricordo di averla mai mangiata. E' praticamente cruda, ed è una cosa che si avverte anche infilzandola con la forchetta. Mia moglie ne assaggia una mezza forchettata e poi la lascia lì, io ci riprovo dopo qualche minuto sperando che intanto si cuocia col pensiero ma non ce la faccio. Si prospetta una situazione per noi imbarazzante, che non ci era mai capitata, cioè lasciare un piatto di pasta pieno. Dopo qualche minuto il cameriere ci chiede se la pasta non va bene, noi gli spieghiamo la cosa e lui prontamente -e gentilmente- la porta via dicendo che provvede subito a prepararne un altro piatto. Dopo un'attesa molto lunga la proprietaria mi porta gli strozzapreti-bis dicendo che in effetti era stata sbagliata la cottura con il piatto precedente. Per me la pasta è ancora troppo dura, ma meno che prima. Siamo passati da una pasta cruda a una troppo al dente. Stavolta sono però determinato a non lasciare niente nel piatto, dopo aver reso quello precedente. Purtroppo il sapore è praticamente assente, e mia moglie non mi aiuta perchè dice quella che ha sentito le è bastata.
Passa qualche minuto, ormai il vino è caldo e poco gradevole, quando arrivano le due tagliate. La carne è buona, tenera e gustosa, anche se poca in quantità. Finalmente possiamo mangiare anche il pinzimonio, che da più di un'ora staziona sul tavolo. C'è abbastanza varietà, anche se con pezzi molto piccoli di carota, finocchio, rapanello, peperone e foglie di sedano. Sì, proprio solo le foglie. Forse le coste sono servite a fare un bel soffritto... Il resto della verdura non sa di molto, ma questa può essere una cosa stagionale, nota di merito invece per l' aceto della casa davvero buono.
Andiamo alla cassa e paghiamo 53,50 euro, di cui 7 per gli strozzapreti, 28 per le due tagliate, 7 per il vino, 5 per il pinzimonio e un amaro offerto.
La cena è stata molto deludente, con tanta sufficienza -o negligenza- verso noi clienti: nel non scrivere il prezzo sui menu, nel servire le foglie invece delle coste del sedano, nello scolare la pasta cruda.
Poteva andare meglio..