250 g di mascarpone
350 g di farina 00
1 bustina di lievito in polvere (idonea per 500 g di farina)
50 ./. 80 cc di latte (o comunque q.b.)
4 uova
80 g di zucchero semolato
frutti di bosco q.b. (quantità a piacere secondo tipo e gusti)
Il nome di questa ricetta è quello della persona che me l'ha suggerita... per l'appunto la Signora Camilla da Spilamberto (non sapendo come altrimenti definirla mi sono quindi appellato al nome proprio... ed al quinto emendamento).
Ho conosciuto questa 'sgnora poco tempo fa per ragioni professionali, potrei infatti definire questa famiglia di spilambertesi dei clienti anche se ad oggi tecnicamente ancora non lo sono (ma spero lo diventino).
Facendo il mio solito stalking curioso in giro per casa e ciacarando del più e del meno ho capito che la Signora Camilla con i fornelli ci sa fare (con i clienti si finisce sempre per parlare di cibo o di biciclette... chissà perchè...).
A comprendere la propensione per la buona tavola della famiglia non serve un Campione del Mondo in Perspicacia... quando vai in casa e vedi sempre delle pignatte sul fuoco con le zampette di gallina che spuntano e ti fanno il saluto scout, senti sempre l’odore di soffritto... beh, direi che sia difficile sbagliarsi.
Ho quindi accettato di buon grado di segnarmi questa ricetta (sotto la vigile dettatura della 'sgnora) anche in ossequio alla Sua sobria eleganza, calma e signorilità d'altri tempi… la sicurezza che t’infonde la Signora Camilla è quella propria delle mamme buone che hanno sempre una soluzione a tutto.
Alla prima occasione l'ho quindi messa in pratica ed il risultato è quanto sotto riportato.
Premetto inoltre che normalmente non credo alle storpiature “light” dei cibi… del tipo: se mangi le tagliatelle al ragù non metterci della giraffa e molto pomodoro “perché così fa meno male”… però al ragù al fa schiva… mangialo una volta in meno ma quando lo mangi che sia fatto come si deve!
In questo caso la mia curiosità sulla preparazione risiede nella scelta del componente principale dell’impasto – il mascarpone – che per il sottoscritto è piuttosto inusuale… rimane comunque il fatto che il mascarpone ha un apporto calorico di circa la metà rispetto al burro, aspetto non essenziale per i succitati motivi ma comunque gradito.
Passiamo alla semplicissima preparazione che anche un impedito come me riesce a realizzare con discreto successo.
In una terrina frullate (io li ho messi in quest’ordine) uova, zucchero, mascarpone, latte/farina/latte, lievito, frutti di bosco fino ad ottenere un composto soffice ed omogeneo quindi ponetelo in una teglia (leggerissimamente imburrata con il ditone… il minor potere lubrificante del mascarpone non vorrei la facesse attaccare) e far cuocere per 35/40 min. con forno statico a 180°. Controllate infine la corretta cottura con l’inserimento di uno stuzzicadenti. Fine… semplicissimo.
Il gusto a me è piaciuto molto, l’odore della torta calda è caratteristico e particolare (parliamo di sfumature…eh… non aspettatevi di trovare la Stella Alpina…), comunque una buona alternativa alle solite preparazioni con il burro.
Qualche nota:
Volutamente ho utilizzato una dose di lievito per 500 g di farina anche se in realtà ve ne sono solamente 350 g al fine di tenere più morbido l’ambaradan con il trucco della maggiore lievitazione (se utilizzate le farine con lievito incorporato ovviamente quest’effetto viene mitigato).
Nei frutti di bosco la quantità è libera nel senso che bisogna un po’ andare ad occhio ed a gusto: se vi è una predominanza di lamponi meglio stare un pelo più scarsi per evitare che il sapore e la dolcezza del lampone copra troppo la pasta, se mettete molti frutti di bosco la torta è più indicata come fine pasto, se ne mettete meno è più da colazione (tocciata nel latte è una vera goduria… occhio che fa in un attimo a crollare dalla punta delle dita da quanto è morbida!).
In realtà ho provato 2 torte: una con i frutti di bosco (surgelati, mio malgrado…) come da ricetta ed una (quella della foto) in quanto dovevo riciclare un vasetto aperto delle (buonissime) amarene di mia suocera e ci serviva qualcosa da tocciare nel latte. Anche in questo secondo caso il risultato è stato ottimo… va da sé che questa torta conseguentemente si presta ad accogliere qualsiasi frutta vi piaccia o vogliate riciclare.
Grazie Signora Camilla per l’imbeccata, complimentoni! Magari la prossima volta che la vedo provo a scroccare un'altra ricetta….
[tata]
2012-11-14