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Riccio porcellino

Scritta il: Difficolta: Intermedio Tempo: 1 h 15' + 12 h riposo

Ingredienti

Per 4 persone:

400 g di ricotta romana (importante la qualità, deve avere le caratteristiche proprie di cremosità e dolcezza che la contraddistinguono)
80 g di burro
80 g di margarina
50 g di cacao in polvere (non amaro)
50 g di vaniglia in polvere
200 g di zucchero semolato
50 g di mandorle dolci
100 g circa di biscotti Oswego (tenete a portata di mano il pacchetto così non sbagliate)
4 rossi d'uovo
caffè q.b.

Procedimento

Sempre dalla fucina (non cucina) della nonna Wilma eccomi a presentare un altro dolce della mia adolescenza per gli ingordi, i golosi, i peccatori ed i birichini.

Con questo dolce, dato che è proprio leggerino, si concludevano i pranzi più calorici, le tappate più pantagrueliche, i “nozze” più lunghi che nei fine settimana si tenevano a casa dei nonni.
Ma al tempo chi se ne importava delle calorie e delle analisi del sangue, le prime erano riservate ai termosifoni e le seconde ai donatori Avis.

Alcuni piatti della nonna Wilma preparati successivamente da altri hanno più o meno raggiunto il suo livello ma il Riccio proprio no… a’n s’ciapa gninta! Cremosità e bontà assolutamente inarrivabili, un po’ come il 2,09 nel salto in alto della (FANTASTICA) Stefka Kostadinova… un primato ad oggi ineguagliabile.

Ciancio alle bande, e passiamo alla preparazione.

Montate il burro/margarina facendo mulinare a manetta il Vs. gentile arto superiore ed aggiungendo 100 g di zucchero; sempre con lo stesso arto (a meno che non siate ambidestri o non vi sia venuta la manz òla) montate a parte la ricotta con lo zucchero rimanente.
Unite quindi i 2 composti, aggiungete i rossi d’uovo mescolando sempre con cura.
Importante: quanto meglio riuscirete a montare le 2 preparazioni (quindi quanto più esse saranno soffici) tanto più risulterà buono e cremoso il dolce.

Dividete in due parti uguali il composto finale: in una parte aggiungete la vaniglia, nell’altra il cacao quindi mescolate di nuovo amalgamando bene le due “creme”.

Fate uno strato di biscotti (come base del dolce) imbibiti di caffè (non troppissimo se no si disfano) e stendetevi sopra lo strato cremoso alla vaniglia, quindi ripetete ponendovi sopra un altro strato di biscotti e stendetevi sopra lo strato cremoso al cacao.
La forma che date a questa costruzione è quella paffuta e leggermente oblunga del riccio porcellino.

Pelate le mandorle, tagliatele nel senso della lunghezza e tostatele in padella caramellandole leggermente con poco zucchero.

Guarnite il riccio con le mandorle (infilandole perpendicolarmente alla superficie esterna ma senza sprofondare troppo) a simboleggiare gli aculei, due pastiglie Valda verdi per gli occhi, una liquirizia nera gommosa per il naso e 2 mezzi biscotti Oswego per le orecchie.

Mettete in frigo per almeno 12 ore quindi servite.

Il dolce, simpaticamente scenografico anche come presentazione e carino per dei bambini, è straconsigliato alle coppie che hanno fatto fuori il servizio buono lanciandoselo dietro… è un attimo di riappacificazione con l’universo mondo, i buoni sentimenti non potranno che trarne ottimo giovamento.

Estremamente difficoltoso a mio parere abbinare un vino (entrare nello stucchevole è un attimo vista la "consistenza" del riccio), tuttavia l'ultima volta ho bevuto un bicchierino di Marsala Vergine secco (non ricordo la cantina) e non era affatto male...




[lapiccola75]
2012-09-14
..Forte la manz òla :-D e sicuramente il dolce merita tantissimo! Complimentoni

[Zemian]
2012-09-14
Eh... e poi mi è venuta scritta male, correttamente si dice "manzòla" tutto attaccato!

Il dolce è una cannonata (anche nel fegato)!

[lapiccola75]
2012-09-15
Senti..non è che hai una foto di questo bel dolce??

[Zemian]
2012-09-17
Eh... magari... tra l'altro è anche molto fotogenico... se il monello ci lascia stare appena capita l'occasione lo prepariamo e postiamo la foto!